L'agrumicoltura dell'Uruguay alle prese con il cambiamento climatico
Ian McCulloch, direttore commerciale di Urud'Or SA Uruguayan Citrus Growers, ha dichiarato: "Ad aprile sono stati registrati oltre 650 mm di pioggia, cioè quasi la metà di quanto piove in un anno intero in Uruguay. I nostri Satsuma sono stati i più colpiti e, anche se tutta la frutta poteva essere utilizzata, quasi la metà della produzione non si è potuta esportare. Fortunatamente ci sono altre varietà che ancora non sono state interessate".
Al momento la raccolta è a metà e continuerà fino alla fine di ottobre; e anche se non è cominciata nel migliore dei modi a causa dei cambiamenti climatici, ora la situazione sta migliorando e le aspettative sono positive.
McCulloch ha affermato: "Fortunatamente la richiesta è molto più alta del previsto in USA, Europa e Russia. La nostra attenzione è sugli USA, dato che da alcuni anni abbiamo un accordo di libero commercio con questo mercato che ci fornisce un vantaggio rispetto a competitori come l'Argentina".
Il portavoce ha concluso: "In Europa non possiamo competere sul mercato dei mandarini con Paesi come Perù, Cile e Sudafrica perché anche se l'Uruguay è un produttore ed esportatore affermato di agrumi, non godiamo di condizioni favorevoli di accesso al mercato europeo. L'Uruguay paga una tariffa sulle esportazioni del 16% per spedire in Europa, mentre non sono previste tariffe per i suddetti Paesi. Questo fa incrementare i nostri costi e quindi non possiamo essere competitivi in termini di prezzo. Attualmente Mercosur sta negoziando accordi che dovrebbero permetterci di competere alle stesse condizioni".
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Ian McCulloch
Urud'or SA Uruguayan Citrus Growers
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Email: ian@urudor.com.uy
Web: www.urudor.com.uy
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