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Pesticidi in frutta e verdura: in calo secondo il Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha appena diffuso il rapporto per il 2014 dal titolo "Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti", disposto dalla Direzione Generale per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione (DGISAN). Ha lo scopo di analizzare il rischio per la salute pubblica, in termini di contaminazione e conoscere l'andamento dei controlli sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale svolti in Italia da tutte le amministrazioni sanitarie centrali e territoriali.

Sono stati analizzati 8.946 campioni tra prodotti facenti capo all'ortofrutta, ai cereali e ad alcuni prodotti trasformati come vino e olio, tipici della Dieta Mediterranea e italiana in particolare.

Sono stati presi in esame anche i baby food e quelli definiti "altri prodotti" (trasformati di frutta, di ortaggi e di cereali, frutti e semi oleaginosi, legumi da granella, legumi da granella trasformati, piante da zucchero, piante da zucchero trasformate, frutti e semi oleaginosi trasformati, tè-caffè-erbe infusionali-cacao, trasformati di tè-caffè-erbe infusionali-cacao, carne e derivati, uova, miele, latte e suoi derivati, pesci, spezie e loro trasformati, lumache). A questi si aggiungono i prodotti di origine biologica e i campioni effettuati per il piano coordinato comunitario.

Tra tutti i campioni studiati, solo su 29 sono stati riscontrati limiti che hanno superato quelli massimi previsti dalla normativa vigente. La percentuale di irregolarità si attesta su uno 0,3%, in diminuzione rispetto ai dati dell'anno precedente, in cui era arrivata allo 0,5% e comunque molto al di sotto dei livelli europei che stanno sull'1,5%.

Per quanto riguarda i baby food, sono stati controllati nonostante non siano previsti tra gli alimenti del piano nazionale, per garantire una maggiore tutela anche alle fasce più deboli dei consumatori, in questo caso i bambini. Sono stati presi in carico 102 campioni, di questi, 101 sono risultati regolamentari, solo 1 presentava residuo di DDE (dichlorodiphenyldichloroethylene).

Le sostanze più presenti nella frutta e negli ortaggi sono: boscalid, chlorpyrifos per entrambe e poi ebuconazole, imazalil, fludioxonil, pyraclostrobin, etofenprox, cyprodinil, dimethomorph e iprodione per la frutta, e azoxystrobin, chlorpropham, cyprodinil, propamocarb, difenoconazole, imidacloprid, dimethomorph e deltamethrin, per gli ortaggi.

Il commento di Unaproa
"Il rapporto rilasciato dal Ministero legittima ciò che UNAPROA sostiene e promuove da sempre e cioè che l'ortofrutta italiana, senza alcun dubbio, è sana", afferma il Presidente Antonio Schiavelli. "Inoltre, i dati emersi rappresentano un momento importante, di vero e proprio patto di fiducia tra consumatori e produttori, perché testimoniano in maniera concreta gli sforzi e lo straordinario adattamento del sistema di produzione ortofrutticolo alle esigenze del consumatore e dell'ambiente".
 
Un risultato così positivo per il consumatore italiano (la percentuale totale di irregolarità è ben al di sotto della media europea), deriva anche da un aumento dei controlli da parte del Ministero della Salute e degli organi preposti, segno dell'interesse del Governo a tutelare i consumatori italiani, garantendo la sicurezza alimentare attraverso accertamenti costanti.
 
"Siamo passati da irregolarità pari al 5,6% nel 1993 al 2,1% nel 1996 e infine allo 0,5% nel 2014. Certo è - continua Schiavelli - che alla base troviamo il lavoro delle Organizzazioni di Produttori, che quotidianamente consente di raggiungere anche le imprese ortofrutticole più piccole per metterle in condizione di disporre di servizi che altrimenti non potrebbero avere, elevando così di fatto gli standard qualitativi e di sicurezza dei nostri prodotti".
 
"L'impegno che ogni giorno le OP e le loro imprese agricole mettono nella propria attività - conclude Schiavelli - consente di tutelare la salute del consumatore, senza prescindere dalla tutela del paesaggio, da una dimensione etica del lavoro e dal rispetto dell'ambiente. Una buona notizia per tutti gli italiani".
Data di pubblicazione: