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Primavera con grandine, a rischio i pomodori lombardi

Proprio all'inizio dell'estate, 21 giugno 2016, nei campi si stila il bilancio di una primavera tempestata da pioggia, grandine, trombe d'aria, allagamenti e frane.

Il maltempo ha danneggiato sia le colture in serra sia quelle in pieno campo, tanto che il raccolto di pomodoro in Lombardia (area che è uno dei poli nazionali di riferimento per la salsa Made in Italy) rischia un taglio del 20%.

E' quanto risulta da un monitoraggio della Coldiretti regionale fra gli operatori del settore: i problemi principali potrebbero esserci per le piantine messe in campo ad aprile, passate da una situazione con 38 millimetri scarsi di precipitazioni a una con oltre 106 millimetri di pioggia a maggio.

"La situazione è complessa - spiega Paolo Voltini, Presidente del Consorzio del Casalasco di Rivarolo del Re (Cremona), colosso dell'oro rosso che raggruppa oltre 300 aziende agricole - dobbiamo vedere come si evolve, ma se continua così si può stimare una perdita fino al 20% delle produzioni".

Il pomodoro da industria è distribuito su quasi 8 mila ettari: in testa ci sono le province di Mantova (4.066 ettari), Cremona (quasi 2.188 ettari), a seguire quelle di Pavia (787 ettari), Brescia (559 ettari), Lodi (241 ettari) e Milano (109 ettari) e Monza (6 ettari). Il 2016 - sottolinea la Coldiretti - si appresta diventare l'anno più bollente di sempre a livello mondiale dopo che tutti i primi cinque mesi dell'anno hanno fatto registrare il record storico e nei prossimi giorni a Milano si attendono temperature oltre i 30 gradi.

"A preoccupare - aggiunge Prandini - è l'accumulo di energia termica che poi si scarica a terra con bombe d'acqua, ghiaccio e trombe d'aria. Nell'ultimo mese, la Lombardia è stata colpita da almeno 9 grandinate e 2 tornado. Solo su Bergamo la stima dei danni all'agricoltura ha raggiunto i 4 milioni di euro".
Data di pubblicazione: