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Unico Paese europeo invitato a questa edizione

Italia, ospite speciale al Segundo Congreso de Frutos Rojos di Huelva

Si svolgerà dal 22 al 23 giugno 2016, a Huelva, in Spagna, il Secondo Congresso sui Piccoli Frutti (cfr. FreshPlaza del 16/06/2016). Si tratta di un convegno internazionale che darà un peso particolare all'Italia, l'unico Paese europeo invitato in questa edizione. Il Belpaese è quindi una sorta di special guest, insieme al Cile.

La delegazione italiana interverrà dalle 13:00 alle 14:00 del 23 giugno. A farne parte: per il Comitato di prodotto Fragola (istituito presso il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali nell'ambito dell'organismo interprofessionale Ortofrutta Italia) ci saranno Andrea Badursi, vicepresidente di Italia Ortofrutta nonché direttore generale dell'Op Asso Fruit Italia, e Federico Nicodemo, giovane imprenditore e responsabile delle vendite per l'azienda Frutthera, filiale commerciale della OP che rappresenta all'incirca trecento produttori italiani, da nord a sud; Marco Eleuteri, direttore commerciale della AOP Armonia, primaria associazione di produttori con sede a Battipaglia (Salerno).
 
Produzione
In particolare, Federico Nicodemo approfondirà gli aspetti produttivi. "In Italia, la superficie investita a fragola in coltura specializzata è pressoché stabile - anticipa Nicodemo a FreshPlaza - il dato è di circa 3.500 ettari. Stando alle cifre fornite dal CSO, nei primi anni 2000 l'estensione era di circa 4.400 ettari".

Distribuzione delle superfici di fragole per Regione, nella stagione 2015/16 (in termini percentuali)
Regioni
Percentuale (%)
Basilicata
23,6
Campania
22,6
Veneto
11
Emilia-Romagna
6,8
Sicilia
8,7
Trentino
6,2
Calabria
4,7
Piemonte
3,9
Altre Regioni
12,6

"Dieci anni fa, nella campagna 2005/06 era la Campania a guidare la classifica con una quota del 22,7%. A seguire: Veneto (14,2%), Basilicata (12,1%), Sicilia (9%), Calabria (7,7%), Trentino (6,9%), Piemonte (5,2%). Le altre Regioni rappresentavano il 11,6%".
 
Se si guarda al panorama varietale, Federico sottolinea che in Basilicata la concentrazione di Candonga è fortissima e dal 2015 la Regione è il maggior produttore di questo tipo di fragola. Nel 2016, oltre alla Candonga (82%), le varietà principali sono Sabrina (8%) e Nabila (7%); altre cultivar rappresentano il 3%.

Diversa la situazione nelle altre Regioni. "In Campania, il 60% della produzione di fragole è di varietà Sabrina; seguono Candonga con l'11%, Amiga con il 9%, Camarosa e Fortuna con il 5% ognuna, Rania con il 3%. L'8% è destinato ad altre cultivar".

Per il Veneto, la principale varietà è la Eva con il 33%. A seguire: Garda (17%), Antea (11%), Roxana (6%), Apo2 (5%), FC15 (5%), Apo1 (4%), Irma (3%), Darselect (3%), altre (14%).

Alba, Brilla e Roxana sono invece le principali varietà coltivate in Emilia-Romagna, rispettivamente con il 18, 17 e 16%. A seguire: Tecla (9%), Joly (8%), Asia (8%), Sibilla (3%) e Clery (3%). Una quota del 18% è rappresentata da altre cultivar.

Consumi e mercato
A parlare di consumi e di mercato italiano sarà invece Marco Eleuteri che preannuncia alla nostra Redazione: "Siamo diventati il quarto cliente del prodotto spagnolo: i volumi importati da loro sono superiori a quanto esportiamo. In termini di consumi possiamo dire che questi sono sempre più anticipati e destagionalizzati; oggi si mangia un numero sempre crescente di fragole ad aprile e non a maggio, dieci anni fa, invece, si verificava la situazione contraria. Inoltre, nel corso dell'ultima decade c'è stata una crescita dei quantitativi consumati del 20%".


Dal grafico sopra si vede come i consumi maggiori oggi siano passati da maggio ad aprile. Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

"Nella mia presentazione esporrò i dati di una primaria insegna distributiva italiana in relazione al peso delle fragole spagnole rispetto a quelle italiane vendute dalla stessa catena; un peso cresciuto, nel corso degli ultimi 5 anni, da appena l'8% del 2010 a quasi il 15% del 2015. Nei mesi di marzo, aprile e maggio è presente anche la fragola spagnola e ciò che fa la differenza è quasi sempre il prezzo. Il prodotto ha trovato un suo posto fisso sugli scaffali della distribuzione italiana".


Dati di una primaria insegna distributiva italiana: il rapporto tra le fragole di origine italiana e quelle di origine spagnola. Per i discount il peso delle fragole di origine spagnola è ancora superiore. Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

"Riporterò - continua Eleuteri - anche i commenti raccolti da qualche buyer italiano sulle tendenze del mercato italiano: si sottolinea per esempio il crescente apprezzamento dei consumatori italiani per l'origine nazionale delle fragole, per cui sono disposti a pagare un prezzo superiore. Si sta delineando quindi un trend che vede la fragola italiana quotata di più, mentre quella spagnola classificata come primo prezzo. Inoltre, l'insistenza da parte di alcuni Paesi nel valorizzare l'origine del prodotto con bandierine o etichette ad hoc risulta molto attrattivo per il consumatore".

Infine Eleuteri evidenzia: "Rispetto alla Spagna, l'Italia ha dei costi di produzione sicuramente un po' più elevati (almeno 0,30 euro/kg). Questo ci obbliga a offrire un prodotto di qualità e a posizionarci in una fascia a più alto valore aggiunto. La principale difficoltà che spesso riscontriamo nel farlo sta nel fatto che nessun supermercato riesce a distinguere una fragola in funzione della varietà. Sugli scaffali quindi si trovano prodotti di fornitori diversi che confezionano fragole di varietà diverse, nonostante oggi la produzione sia molto più omogenea di anni fa. In Italia meridionale, ad esempio, ci si concentra su pochissime varietà; in Spagna se ne annoverano molte di più e il fatto che nelle catene vengano esposte indistintamente rende un po' più complicato differenziare il prodotto".