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In certe zone pomodoro azzerato. Colpite anche pere, mele e le altre orticole

Grandine a Ferrara e provincia. Gravi i danni

Forse sarà ricordato come il maledetto giugno 2016. Ieri mattina, 14 giugno, un'altra grandinata ha flagellato le campagne, in particolare il territorio della provincia di Ferrara. La zona più colpita pare essere quella di Mesola, area intensamente coltivata a orticole. Ma nel pomeriggio anche le campagne a cintura della città di Ferrara sono state colpite dal ghiaccio.


Piante e meloni danneggiati a Mesola. (foto S. Roverati)

"E' stata una grandinata devastante – spiega il Stefano Roverati, tecnico della cooperativa Casa Mesola – che è iniziata alle 10 del mattino. Non sono caduti semplici chicchi: si è trattato di grumi di ghiaccio, tante sfere unite insieme, per una grandezza complessiva di una albicocca di buon calibro. La fascia colpita è lunga oltre 5-6 chilometri e delle colture è rimasto ben poco". La cooperativa Casa Mesola conta 160 soci per 2500 ettari totali.



Pomodoro danneggiato a Mesola (foto S. Roverati). A destra, grumi di ghiaccio.

I soci della cooperativa coltivano pomodoro, patate, carote, fagioli, fagiolini, asparagi, cipolle, angurie e meloni. Il ghiaccio, nella maggior parte dei casi, ha azzerato tutto. Solo le patate pronte allo scavo si sono salvate, nella parte ipogea naturalmente, mentre la parte aerea è andata distrutta.


Cipolla pressoché distrutta. (foto S. Roverati)

La conferma di danni ingenti viene dal tecnico Bayer Crop Science Lorenzo Crosara: "Vi sono aree colpite in cui non mancano coltivazioni di radicchi e anche vivai di piante da frutto". Anche in questo caso, si tratta di zone non lontane da Goro e dal delta del Po.


I segni della grandinata di ieri sera a San Martino di Ferrara. (foto A. Passerini)

Invece, nel tardo pomeriggio di ieri, un'altra grandinata ha colpito la zona di San Martino, a sud di Ferrara. "Pensavamo di averla scampata – spiega sconsolato il tecnico di Agripoint Alessandro Passerini – e invece è arrivato all'improvviso un temporale accompagnato dalla grandine. Ma non si è trattato di una cosa leggera: ci sono frutti, mele e pere, ai quali manca una metà intera. Una cosa davvero da mettersi le mani nei capelli".


Mele semidistrutte in zona San Martino. (foto A. Passerini)

Passerini aggiunge che anche le piante possono essere state danneggiate dal ghiaccio, con problemi di malattie, e diffusione del colpo di fuoco del pero, già dai prossimi mesi. "E' per questo – precisa – che preferisco le reti antigrandine alle assicurazioni. Le reti proteggono raccolto e impianti, permettono di mantenere il lavoro della filiera, dato che il prodotto non viene a mancare".

Dalla Cia di Ferrara arriva la conferma di danni a qualche centinaio di ettari di colture orticole specializzate. Particolarmente colpite le zone del Basso Ferrarese – Bosco Mesola, Santa Giustina, Alberazzo - dove il terreno è rimasto letteralmente imbiancato per diverse ore. Sul pomodoro i danni stimati sono totali, il 100% del raccolto è stato praticamente spazzato via sono stati fortemente compromessi anche seminativi, carote e patate.

Cia Ferrara sta monitorando la situazione con i tecnici e, sull'evento, è intervenuto il presidente provinciale Stefano Calderoni. "Siamo preoccupati – spiega Calderoni - per la perdita dei principali raccolti del territorio come pomodoro, frumento tenero, mais, carote e patate in piena fase vegetativa o quasi pronti per la raccolta. Inoltre le piante che sono riuscite a salvarsi hanno subito un forte stress e rischiano di ammalarsi, compromettendo l'intero raccolto".


Cumuli di grandine a nord di Ferrara. (foto A. Passerini)

Un'altra questione che preoccupa è l'aspetto dei risarcimenti da parte delle assicurazioni per quelle colture ancora in fase di emergenza, dunque senza frutti. Qui le compagnie potrebbero non riconoscere il danno reale o potenziale. Questo vorrebbe dire mettere in ginocchio le aziende che ad oggi, alle porte della stagione estiva, non hanno alcuna alternativa che possa sostituire queste colture.