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Questione dimetoato sulle ciliegie: misura sproporzionata secondo la UE

In linea con le disposizioni dell'Articolo 54, la Commissione ha organizzato una riunione aggiuntiva del Comitato PAFF - sezione dei Residui di Pesticidi lo scorso 27 e 28 aprile 2016, per discutere se la misura adottata da Francia (e successivamente Belgio) in merito alle ciliegie trattate con dimetoato dovesse essere modificata, estesa o abrogata.

Durante la riunione, la Commissione ha dichiarato che l'attuale misura è sproporzionata, dal momento che si basa sullo stato di autorizzazione del dimetoato nel Paese d'origine e non consente dunque ai produttori di aderire alle sole misure francesi.

D'altra parte, la Francia considera le sue misure proporzionate dato che si limitano alle ciliegie e per un periodo limitato.

Cinque Stati Membri della Commissione chiederanno l'abrogazione della misura francese. Undici Stati Membri supportano la Commissione nel dare priorità alla revisione del Limite Massimo di Residui (MRL); tuttavia una posizione chiara sul dimetoato non è stata ancora assunta. Uno Stato Membro supporta la misura d'emergenza imposta dalla Francia, a condizione che resti limitata alle sole ciliegie.

La Commissione ha comunque concluso che non c'è il supporto per un'estensione della misura a livello comunitario. Tra l'altro, si ritiene che, per essere giuridicamente corretto, il decreto francese dovrebbe fissare piuttosto un livello MRL che consenta le importazioni, accompagnate da certificazioni adeguate.

Nel frattempo, i commercianti e importatori francesi di frutta sperano che la Commissione UE stronchi il decreto francese come giuridicamente infondato e contrario alle norme del mercato Unico. Tuttavia, per portare la Francia di fronte alla Corte di Giustizia europea ci vorranno anni. Richiederanno tempo anche i contenziosi nazionali, come quello in sede di Conseil D'Etat.

Le norme del mercato unico prevedono che la frutta circoli liberamente all'interno dell'UE e che i prodotti importati possano essere sdoganati in un altro Stato membro (dove il dimeotato potrebbe essere legale) e spediti in Francia, senza ulteriori ispezioni. In caso di ispezioni casuali effettuate dall'ufficio fitosanitario francese, chi sarà legalmente responsabile della non conformità dei prodotti, in questi casi? Sarà il grossista, il commerciante o l'importatore francese o l'importatore/spedizioniere UE? Gli analisti pensano che questa insicurezza potrebbe portare a potenziali contenziosi complessi che potrebbero finire alla Corte Suprema francese (Conseil Constitutionnel).

Un altro potenziale problema è rappresentato dalle ciliegie usate per la trasformazione. Anche se il decreto proibisce l'import di ciliegie fresche, non vieta né autorizza specificatamente le importazioni di ciliegie destinate alla trasformazione alimentare.
Data di pubblicazione: