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Az. Agr Boccaccine (FE): maturazione concentrata per i meloni in serra, in ritardo il pieno campo

Al confine tra le provincie di Ferrara, Modena e Mantova la raccolta dei meloni sotto serra è in corso da fine maggio, mentre per quella del prodotto in pieno campo si dovrà aspettare ancora un paio di settimane.

"La loro raccolta inizierà a partire dal 25 giugno, in ritardo causa maltempo", ci spiega Mario Preti, titolare insieme al fratello Matteo dell'Azienda Agricola Boccaccine, a Gavello di Bondeno (FE). Su circa 100 ettari l'azienda, che fa parte anche dell'OP Sermide, produce soprattutto meloni e angurie che commercializza presso la Gdo e sui mercati all'ingrosso: l'anno scorso produsse 2.500 tonnellate di meloni, tra liscio e retato, e 3mila di angurie.



"Quest'anno – riprende il titolare dell'azienda ferrarese - c'è stata una maturazione concentrata del prodotto in serra e tutti i trapianti sono arrivati a maturazione contemporaneamente, nonostante fossero stati effettuati a 15 giorni di distanza l'uno dall'altro: è maturato tutto nel giro di una settimana".

Dal punto di vista commerciale, spiega, "le basse temperature delle ultime settimane hanno fatto scendere i consumi di melone e questo ha portato a un calo considerevole dei prezzi, che comunque non presentano una grossa differenza rispetto a quelli dell'anno scorso; prima erano molto buoni per via delle alte temperature e della scarsità del prodotto siciliano. Ora, in generale, i volumi non sono elevati".



Sulle produzioni in pieno campo, oltre al ritardo, Preti segnala anche "alcuni problemi sul grado zuccherino, a causa delle piogge che sono cadute in questi ultimi giorni, mentre la grandine del primo fine settimana di giugno (nella sera di domenica 5 giugno scorso, ndr) ha interessato il 15% degli ettari coltivati e si stima così una scarsità di prodotto. Per i frutti coltivati in serra non si registrano invece problemi".

I meloni di qualità sono destinati alle private label della Gdo, garantendo così un prodotto con un tenore zuccherino di 13 o più gradi Brix. "Nel melone – spiega Preti - c'è una variabilità notevole nelle preferenze del consumatore: c'è chi lo vuole più sodo, chi più tenero, chi dolce, chi meno", e questo si scontra anche con il fatto che sui banchi i meloni vengono venduti, il più delle volte, indistintamente. "Su questo frutto – riprende - il consumatore non è ancora educato: servirebbero delle attività (degustazioni, ad esempio) per fargli conoscere le varietà che il mercato può offrire e le differenze tra il retato e il liscio, ma anche varietà diverse della stessa tipologia di melone".



L'azienda Boccaccine produce anche angurie, i cui primi stacchi, segnala il titolare, inizieranno intorno al 25 di giugno, in ritardo rispetto all'anno scorso. "La Gdo – conclude Preti - chiede angurie tipo Crimson tra i 7 e i 10 kg, ma soprattutto che siano di qualità, resistenti alla sovra maturazione, che si conservino bene e che non vadano in marcescenza troppo presto; mentre chi la presenta già tagliata la richiede più grande, anche da 15 kg, nonostante abbia un grado Brix inferiore rispetto a quelle più piccole. A fare la differenza, per il consumatore, è ancora il modo in cui l'anguria viene presentata".