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Leonardo Odorizzi sulla filiera etica certificata: 'Noi ci siamo, ma il mercato c'e'?'

L'azienda frutticola Odorizzi di Bussolengo (VR), aderente a Fruitimprese Veneto, già da due anni ha sposato la linea della filiera Etica, sottoponendosi allo standard SA8000, oltre che a certificazioni specifiche per la Sicurezza con Ohsas 18001, Ambiente Iso 14001, Iso 9001 sistema di gestione, Iso 22005 per rintracciabilità, oltre GlobalGap e Grasp per le aziende agricole.

"Da quest'anno - spiega a FreshPlaza il titolare Leonardo Odorizzi (in foto) - abbiamo messo in campo una filiera etica certificata in collaborazione con Qcertificazione di Bologna, denominata sotto il marchio Qualità Reale".

"Nel frattempo, il regolamento UE 1169 del 2011 - entrato in vigore a dicembre 2014 - esenta dall'obbligo dell'indicazione dello stabilimento di produzione/preparazione di tutti gli alimenti trasformati, a eccezione per carni bianche e suine, per cui rimane obbligatorio indicare l'origine o almeno lo stabilimento ed eventualmente il paese di derivazione della materia prima. Rimane invece, per tutti gli altri prodotti, l'obbligo di indicazione solo la ragione sociale del marchio".

"Di recente, il Governo Italiano ha promosso un'importante iniziativa a Bruxelles per chiedere di estendere l'obbligo dell'indicazione dell'origine anche per i prodotti derivanti dalla lavorazione del latte. E per i prodotti trasformati a base di frutta e verdura? Il 90% dei succhi in vendita contiene meno del 20% di frutta, per cui non vi è più nemmeno l'obbligo di indicare l'origine... cosa ci rimane?", si chiede Odorizzi.

L'imprenditore nota che pomodoro, funghi, frutta surgelata importati da Paesi terzi rappresentano ormai le basi per i preparati a marchio Italiano.

"In questi giorni stiamo terminando gli audit sulle aziende agricole per i protocolli Grasp e GlobalGap; il Parlamento sta infatti revisionando la legge sulla corresponsabilità d'impresa verso i propri dipendenti".



Ma il mercato ripaga la filiera etica?
Secondo Leonardo Odorizzi, i quantitativi limitati di pesche e nettarine per la campagna 2016 dovrebbero favorire la tenuta dei prezzi, al netto delle speculazioni. "Il mercato del fresco è stato soddisfacente fino ad oggi, per pesche e nettarine, ma troppe offerte si vedono in giro sui banchi, con prezzi di vendita al dettaglio scontati fino a 0,99 al kg. Sta a noi operatori difendere il prezzo per i nostri produttori, almeno per coprire i costi. Le nostre aziende agricole sono tutte certificate Globalgap e Grasp, ma se non liquidiamo almeno quello che serve per ripagare i costi, rischiamo di parlare del nulla".
Data di pubblicazione: