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Cia: trasferire la crescita sull'agricoltura

Commercio: su il carrello alimentare (+3,7%), record nei piccoli negozi

Complice anche l'effetto Pasqua, a marzo le vendite al dettaglio crescono rispetto a un anno fa, spinte proprio dai prodotti alimentari, il cui valore aumenta a un ritmo quasi triplo (+3,7% tendenziale) se confrontato con gli altri prodotti del carrello della spesa (+1,3%). Mentre su base mensile cibo e bevande frenano dell'1,2%, la positiva dinamica annuale trova conferma anche nei dati sul primo trimestre 2016, con gli acquisti alimentari aumentati del 2,2% in valore (+0,8% la crescita degli altri prodotti). È quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio studi della Cia-Agricoltori Italiani sui dati diffusi ieri 26 maggio dall'Istat.

Riguardo alla forma distributiva, aumenta il valore delle vendite alimentari sia nella Gdo (+4% tendenziale) sia nei piccoli esercizi commerciali dove il carrello della spesa sfiora una crescita di tre punti percentuali (+2,8%): un incremento "record" che non ha precedenti negli ultimi due anni. Continua anche l'inarrestabile ascesa dei discount (+4,6% rispetto a marzo 2015 e +3,4% nel primo trimestre 2016). D'altra parte - evidenzia la Cia - oggi sono quasi 6,5 milioni le famiglie che dichiarano di fare regolarmente la spesa "low-cost" nei discount per risparmiare, mentre solo il 23% continua a guardare alla marca come un elemento decisivo per l'acquisto.

"Se in un anno il valore delle vendite nelle fasi di commercializzazione è aumentato - commenta il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino - purtroppo lo stesso non si può dire per le fasi a monte della filiera agroalimentare. Sono molti i casi in cui le imprese agricole, con i prezzi sui campi crollati ad aprile del 14%, non riescono a coprire i costi di produzione e, quindi, non possono programmare il proprio futuro".

Ecco perché "è necessario mettere in campo tutti gli strumenti e gli sforzi per riequilibrare i rapporti di filiera e garantire più centralità all'agricoltura e al suo ruolo. Un percorso da avviare con urgenza - conclude Scanavino - nella consapevolezza che un'agricoltura più protagonista vuol dire un Made in Italy agroalimentare più forte e competitivo".
Data di pubblicazione: