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Prime prove di Apofruit con due ettari in coltura protetta

Non solo drupacee precoci: in Basilicata lamponi e mirtilli anche in pieno inverno

La produzione di pesche e albicocche sotto serra rappresenta una valida soluzione per cercare di migliorare il reddito in campagna. Ma non basta, ora servono altre novità come la produzione di piccoli frutti, raccolti da dicembre a maggio.

Queste le informazioni emerse durante uno speciale Agrilinea, condotto da Sauro Angelini, realizzato presso alcune aziende agricole in Basilicata qualche settimana fa. Titolo della trasmissione, "Frutticoltura precoce in Basilicata" (disponibile su www.agrilinea.tv).


Da sinistra, Antonio Borraccia, Sauro Angelini e Tonino Rubolino.

"La parola d'ordine è anticipare o posticipare la raccolta – ha affermato Andrea Grassi, responsabile tecnico di Apofruit Italia – per differenziare le produzioni rispetto agli standard. Però il discorso vale solo se l'anticipo in coltura protetta porta comunque a produzioni di qualità, cioè buone da mangiare. Qui in Basilicata c'è lo spirito giusto per assorbire le idee e tramutarle in novità pratiche. Abbiamo agricoltori con ettari ed ettari di pesche e albicocche sotto serra. Ora qualcuno di loro si cimenterà anche nei piccoli frutti".



L'idea di lamponi e mirtilli sotto serra è piaciuta ad alcuni imprenditori locali. Antonio Rubolino, responsabile d'area Apofruit per il Sud Italia, raggiunto al telefono da FreshPlaza ci ha comunicato che "in luglio inizieremo a mettere a dimora 2 ettari complessivi di piccoli frutti, lamponi e mirtilli, presso 3-4 aziende che già coltivano fragole e quindi sono esperte nella gestione della fertirrigazione. Grazie alla coltura protetta raccoglieremo i piccoli frutti da dicembre a maggio e, da marzo in avanti, i tunnel saranno coperti con reti ombreggianti. Avere del prodotto italiano in pieno inverno rappresenterà una novità importante".

Con riguardo al comparto agrumi, Rubolino ha sottolineato che, allungando il calendario di raccolta ed evitando la concentrazione di novembre e dicembre, si potrebbe tornare a fare reddito. E, in quest' ottica, Giuseppe Stasi della zona di Scanzano Ionico è tornato a scommettere proprio sugli agrumi. "Ho realizzato un impianto di 10 ettari con varietà che anticipano la raccolta o la posticipano. Ho iniziato gli stacchi ai primi di ottobre e, con le varietà tardive, ho proseguito sino alla fine di febbraio".



Antonio Borraccia possiede 10 ettari di frutteto di cui 3,5 sotto serra. "E' fondamentale diversificare, non solo per offrire al mercato prodotto valido per un periodo più lungo, ma anche per dare occupazione alla manodopera specializzata".


Pescheto sotto serra a Scanzano Ionico.

Grassi ha precisato che le varietà più adatte per la coltura protetta sono quelle a basso fabbisogno in ore di freddo. La protezione permette di mantenere di notte una temperatura di un grado superiore rispetto a quella esterna, mentre di giorno il differenziale è di 10-12 gradi C°. La serra permette di anticipare la raccolta delle pesche di 15-20 giorni rispetto alla medesima varietà a campo aperto.