Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Intervento del presidente Piersanti a un convegno di Centuria

Cac Sementi: 'Cerchiamo di resistere alle multinazionali'

"Il cibo parte dal seme. A volte pare che la gente non se lo ricordi. Oppure non lo sa proprio, eppure il nostro comparto sta alla base della filiera orticola". Così Giovanni Piersanti, presidente della Cac Cooperativa agricola cesenate, all'apertura dei lavori del "Food startup: seeds 4 the future", altisonante titolo in inglese nell'ambito della Wellness week romagnola.


Giovanni Piersanti

L'evento si è svolto a Cesena ieri pomeriggio, 23 maggio 2016, proprio nella sede di Cac. Organizzato da Centuria, il workshop ha cercato di analizzare l'importanza delle nuove aziende nello sviluppo del settore agroalimentare, cercando di trovare il punto d'incontro fra idee valide e realizzazione pratica tramite finanziamenti bancari.


Un momento del convegno.

Alessandra Folli di Centuria, agenzia per l'innovazione in Romagna, ha comunicato che oltre agli "incubatori" di idee di Cesena, Faenza e Lugo da pochi giorni è stata aperta anche la sede di Ravenna.

Piersanti ha fatto intendere che le nuove aziende devono sapere guardare anche all'estero. "La vocazione di Cac è oltrefrontiera, dove indirizziamo l'80 per cento delle nostre produzioni. Di questa quota, la metà va in Asia, spesso in Estremo Oriente come in Giappone. Sono mercati dove richiedono il massimo della qualità che nel nostro caso significa purezza e germinabilità".

Nata nel 1948, Cac oggi riunisce 2100 soci su 6 regioni italiane, tutte nella fascia adriatica. I dipendenti fissi sono 70 e gli stagionali 150.



"Grazie alla qualità e alla professionalità dei nostri coltivatori-moltiplicatori – ha aggiunto il presidente – stiamo resistendo agli attacchi delle multinazionali. Stiamo cercando di adeguarci ai nuovi stili di alimentazione della società, una società che chiede sempre più vegetali con determinate proprietà nutrizionali. Occorre però anche stare attenti alle mode e puntare su ciò che ha un futuro".


Fase di lavorazione del seme in Cac.

"Siamo in un mercato – ha concluso Piersanti – dove la genetica è in mano quasi esclusiva agli stranieri. Purtroppo l'Italia ha sempre investito poco nella ricerca. Nel nostro piccolo, noi cerchiamo di portare sul mercato sempre qualcosa di innovativo".