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L'analisi del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli

La campagna delle pere italiane volge a termine: e' tempo di bilanci

A metà maggio la campagna commerciale italiana 2015/16 delle pere si può ritenere ormai in dirittura di arrivo.

I quantitativi in giacenza al 15 maggio 2016, secondo la rilevazione quindicinale effettuata da CSO, sono ormai irrisori; si tratta di circa 10.000 tonnellate in Emilia-Romagna, di cui quasi 9.000 tonnellate di Conference e oltre 1.000 tonnellate di Abate e sono indirizzate quasi esclusivamente sul mercato interno per far fronte alle forniture già programmate da tempo con i clienti abituali.

Questa campagna è stata connotata da un ritmo di vendita generalmente in linea con la media degli anni precedenti, a eccezione della scorsa stagione quando le vendite sono state particolarmente attive, come conseguenza però di quotazioni bassissime.

Analizzando più dettagliatamente il decumulo per varietà, per quanto riguarda l'Abate, non si sottolinea nulla di particolare se non il fatto che, volendo escludere dal confronto l'anomala stagione 2014/15, nonostante i maggiori quantitativi disponibili, le vendite sono proseguite regolari.

Situazione simile è stata riscontrata per Kaiser, con ritmi di vendita in linea.



Discorso diverso per Decana, ma soprattutto Conference. La produzione di questa varietà è stata quest'anno superiore a quella degli anni precedenti, +15% sul 2014/15 e +7% sul 2013/14.

Ciò non è sufficiente per giustificare il rallentamento delle vendite che ha caratterizzato tutta la campagna. Più probabile immaginare questa situazione come conseguenza anche di un'elevata presenza di calibri piccoli di Abate, che hanno finito per sostituirne in parte il mercato.

Ritornando alla situazione di Abate, che rimane la principale varietà anche in termini di esportazione, individuiamo ora i tratti salienti che hanno caratterizzato quest'annata.

Nei primi mesi di commercializzazione la stagione è proseguita lineare, nella tranquillità che contraddistingue normalmente questa prima fase, resa possibile anche dalla buona qualità, oltre che dalla conservabilità del prodotto. Dopo il periodo natalizio, che vede abitualmente consumi rivolti prevalentemente ad altre tipologie di frutta, le vendite sono proseguite più dinamiche a partire da metà gennaio, quando diverse catene estere hanno rivolto maggiormente l'attenzione alla produzione nazionale, trasferendo le preferenze per le proprie forniture, dai calibri medi alle pezzature medio-piccole, su cui quest'anno si concentrava maggiormente l'offerta. Ciò ha consentito un maggior equilibrio tra domanda e offerta con conseguente maggiore potere contrattuale da parte dei detentori del prodotto.

Più roseo il prosieguo della campagna, visto l'affievolimento della pressione che ha permesso una lenta ma costante risalita dei listini a partire da metà febbraio. Altro fattore positivo, in questo periodo, il maggiore interesse per il nostro prodotto da parte del mercato francese, con un buon adeguamento da parte degli acquirenti verso quotazioni migliori, rispetto ai mesi precedenti.

Discorso a parte l'andamento delle pezzature più grosse, deficitarie sin dalla raccolta, con volumi indirizzati prevalentemente sul mercato interno e sulle quali si è resa indispensabile la selezione delle forniture, per valorizzare al massimo il prodotto, vista la disponibilità limitata.

Importante sottolineare sui mercati esteri l'accentuata concorrenza di Conference belga-olandese offerta a quotazioni molto contenute, con quantitativi che, rispetto a qualche anno fa, si concentrano maggiormente sui nostri stessi mercati di riferimento, a causa dell'embargo russo.

Le produzioni di Belgio e Olanda sono in continua crescita da anni, con un collocamento che si è reso più complicato dopo l'embargo russo, che continua a rappresentare un problema per le produzioni europee e quindi anche per l'Italia.

In conclusione la campagna che sta terminando può essere definita abbastanza positivamente, in virtù del ritmo di vendita e delle quotazioni che non hanno subito eccessivi cali e che anzi hanno evidenziato la sperata ripresa finale.

Chiaramente, andrà valutato il peso economico dell'elevata presenza di calibri piccoli.

Fonte: CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli per FreshPlaza
Data di pubblicazione: