La Turchia fatica a trovare nuovi mercati di esportazione
Secondo un esportatore turco, la maggior parte della responsabilità grava sul governo locale, che non ha reagito con prontezza e non ha fatto molto per aiutare gli esportatori, che si vedono obbligati a inviare le spedizioni attraverso Paesi come Bulgaria e Georgia per raggiungere la Russia. Sia la Turchia sia la Russia hanno ufficialmente negato l'esistenza di un contrabbando in corso, ma secondo l'esportatore non si tratta di qualche camion, ma di navi intere. Molte spedizioni si fanno largo attraverso Paesi vicini come la Grecia, con documenti che cambiano misteriosamente o spariscono.
"Il governo non è riuscito a prevedere questa situazione. Stanno utilizzando frutta e verdura per manipolare l'inflazione". Gli esportatori del Paese hanno sicuramente avuto un ruolo in questa situazione. La Russia era un grande acquirente di prodotti turchi e anche se molti speravano di riversare i prodotti inizialmente destinati alla Russia verso i mercati europei, questi mercati hanno già un'ampia offerta di frutta fresca". Molti spedizionieri non esprimono con chiarezza le difficoltà che stanno affrontando ma tra queste possiamo rilevare la scarsità di mercati esteri e uno sbocco domestico sottosviluppato.
La parte occidentale del Turchia è piuttosto satura di frutta ma l'area orientale è notoriamente difficile da penetrare. Ci sono alcuni rivenditori in questa zona che assorbiranno la frutta di qualità solitamente destinata al mercato d'esportazione.
"Nella stagione scorsa l'ottimismo era alto ma il mercato collassò poco prima di Capodanno - ha detto l'esportatore - Tutti si stanno concentrando sui mercati esteri, ma molti, me incluso, si sono resi conto che ci sono 80 milioni di persone in Turchia: abbiamo perciò un mercato molto grande a casa nostra! Per quanto mi riguarda, ritengo che il mix commerciale ideale dovrebbe essere composto da un 10% di esportazioni e un 90% di vendite interne".
Autore: Carlos Nunez / Yzza Ibrahim
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