Alla 47 Sagra dell'Asparago Verde di Altedo IGP si parla di meccanizzazione
L'asparago, sia verde che bianco, sta suscitando l'interesse di molti produttori di diverse regioni italiane, dal veneto all'Emilia-Romagna alla Puglia, alla Sicilia. Sul territorio nazionale, sono circa 7.000 gli ettari in raccolta. Questa produzione viene assorbita prevalentemente dal mercato del fresco, dove gli estimatori di questa produzione (poco meno del 50% delle famiglie italiane consuma asparagi) sono sempre di più alla ricerca di turioni di qualità e quelli italiani lo sono. Lo dimostrano le Denominazione di Origine Protetta DOP e le numerose Indicazioni Geografiche Protette IGP, come l'Asparago Verde di Altedo IGP che in questi giorni si mette in mostra.
Tema dell'incontro (clicca qui per scaricare la locandina con il programma) sarà l'impiego delle macchine per aiutare il coltivatore già dalla fase di impianto fino alla selezione dei turioni prima dell'immissione sul mercato. Fra le voci principali del costo di produzione vi sono le spese di messa a dimora delle zampe, la lotta alle malerbe e la pulizia finale della asparagiaia, la raccolta, il confezionamento. Una filiera che, soprattutto al nord, si compone di piccole aziende coltivatrici. Operazioni che, in parte, sono state meccanizzate; altre invece agevolate e per le quali è necessario un confronto costante con gli asparagicoltori per cercare di ridurre al minimo i costi di produzione al fine di garantire loro il giusto reddito.