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Patate: revival dei vecchi tuberi tra i delusi delle novelle, ma le scorte si assottigliano

"Oggi, sul mercato delle patate, c'è molta confusione", spiega un addetto del settore. Cerchiamo di capire quale sia la situazione. Fino a qualche giorno fa, di prodotto italiano fresco, appena raccolto, c'erano solo le novelle siciliane e un po' di Puglia e Napoli che tuttavia – denuncia l'operatore – presentavano problemi di qualità dovuti essenzialmente a una raccolta anticipata: patate non ancora mature alla perfezione, problemi di cracking della buccia.

La prima conseguenza è stata un'alta incidenza degli scarti e, se normalmente un 5/8% di scarto viene tollerato e messo in conto, in questi giorni si è parlato di percentuali ben maggiori, anche dell'ordine del 15/20%. Questo ha avuto conseguenze sui costi di lavorazione, che sono aumentati, mentre a monte e a valle i prezzi non variano: in campagna, intanto, i prezzi sono alti e costanti, complici i volumi di produzione non elevatissimi; non sufficienti però a coprire, una volta giunti fino alla distribuzione, i maggiori costi di lavorazione.



Per dirla in un altro modo, denuncia l'addetto, "alla distribuzione non sono disposti a riconoscere i maggiori costi sostenuti per la rilavorazione delle novelle e, soprattutto, non sono disposti a pagare il vero valore odierno".

A rendere la situazione ancora più caotica ci sono le scorte di patate ancora stoccate, le ultime della passata campagna di raccolta, che in questi giorni stanno tornando in auge; e il motivo è abbastanza semplice. Com'era naturale che fosse con l'arrivo delle prime novelle siciliane la domanda si è orientata, 2/3 settimane fa, in gran parte su quelle, salvo poi dover fare i conti con i problemi di qualità di cui parlavamo poco sopra. In diversi sono rimasti 'bruciati' e sono così tornati a chiedere i tuberi ancora in stock, sì meno freschi, ma più affidabili sul versante della qualità. Contemporaneamente, affacciandosi sul mercato le novelle, il prezzo delle patate più vecchie si è abbassato e, da allora, non si è ripreso.

Se l'anno scorso, causa sovrapproduzioni e un mercato piuttosto fiacco, la commercializzazione delle patate in stock era arrivata fino a fine giugno, quest'anno le avvisaglie sono che si terminerà molto prima. Complice l'estate 2015 particolarmente torrida "riscontriamo oggi, con un notevole anticipo – chiosa l'addetto – un grosso calo di qualità che sta causando, da un lato, uno svuotamento dei magazzini più veloce dell'anno passato; dall'altro un aumento considerevole degli scarti, con una notevole flessione dei risultati economici".