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Produttive o di qualita'? Il dilemma della scelta (e dell'innovazione) varietale nelle fragole

Sud Italia e Spagna sul finire della campagna, agli esordi invece le produzioni romagnole, cui seguiranno a stretto giro quelle venete, mentre all'estero, nel Nord Europa, le produzioni locali sono in ritardo, il che male non fa per l'export: questa in sintesi la fotografia della stagione della fragola stata scattata ieri a Cesena (FC), presso l'azienda agricola F.lli Morelli, in occasione di un incontro per parlare dell'innovazione varietale nelle fragole per la coltivazione in tunnel.

L'incontro era promosso dal Crpv – Centro Ricerche Produzioni Vegetali, dal CREA FRF di Forlì e da New Plant; una valida occasione anche per riunire sotto lo stesso tunnel tutti i maggiori player del settore.


La visita in tunnel, ieri.

Al Sud Italia, "nel metapontino, in Puglia e nella Piana del Sele – spiega Walther Faedi del CREA di Forlì – la raccolta è partita in anticipo, con prezzi interessanti a febbraio e marzo. Poi ad aprile le quotazioni hanno avuto una flessione; ora al Sud si attende un recupero dei prezzi in questo finale di stagione; ma per tirare le somme bisognerà attendere la conclusione".

Nel frattempo, cominciano le produzioni del Nord Italia; oggi tocca a quella romagnola. "A Cesena – riprende Faedi – i produttori concentrano la raccolta a maggio, perché c'è lo spazio commerciale e quest'anno le prospettive non sono male". Anche per la produzione romagnola c'è stato un anticipo di produzione, sebbene inferiore rispetto a quello visto al Sud; si stimano inoltre volumi maggiori dell'anno scorso; le uniche preoccupazioni riguardano consistenza e grado Brix delle fragole.


Walther Faedi, del CRA di Forlì.

L'analisi Faedi è confermata anche dai vari player intervenuti ieri. "La prospettiva – spiega Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit – è quella di prezzi discreti. Ci collochiamo (intendendo fragolicoltori della Romagna, ndr) in un fisiologico calo produttivo da Campania e Basilicata; parliamo in particolare di fragola Candonga, che registra già 450 grammi raccolti per pianta". Il direttore commerciale di Apofruit segnala ad oggi prezzi per le fragole locali di 1,80 euro/kg per le varietà migliori e 1,60/1,70 euro/kg per quelle più tradizionali. "Ci vogliono caldo e un contenuto zuccherino più elevato, perché al momento la qualità non è la migliore", chiosa Zanelli.


Per mostrare le varietà ieri è stata allestita anche una mostra pomologica.

"Ad aprile – continua Ronnie Campidelli, commerciale di Agrintesa – c'è stata una delle flessioni nei prezzi più repentina e ampia degli ultimi decenni", questo anche per le fragole d'importazione, quelle spagnole. Con il crollo immediatamente successivo a Pasqua, che quest'anno ha coinciso con gli ultimi giorni di marzo, "sono arrivati volumi in un mercato che non era pronto e tutti quanti siamo stati presi alla sprovvista. La Spagna ha spinto sulle promozioni e si è arrivati a parlare di prezzi scandalosi, anche di 1 euro al chilo!"

"Ora, con le fragole locali, arriviamo in un momento in cui il mercato è 'stanco' e chiede una fragola che non abbia problemi, specie nella tenuta. Quest'anno le produzioni locali di Svizzera e Germania sono in ritardo e così c'è spazio commerciale per quasi tutto il nostro prodotto; abbiamo visto però che il mercato è sensibile ai picchi di produzione e l'anticipo previsto sulla commercializzazione di pesche, ciliegie e albicocche non giocherà a favore delle fragole".

"Questa settimana – ricorda Mauro Ascari, commerciale di Orogel Fresco – c'è anche la Festa della Mamma (un periodo in cui tradizionalmente la domanda di fragole aumenta, ndr) e i prezzi sono in rialzo, ma i clienti fanno fatica a recepire questi aumenti anche importanti".


Il pubblico all'appuntamento di ieri.

Ma, al di là delle prospettive, per quanto buone, da più parti si annuncia quello che ad oggi, in questo momento della stagione, costituisce il problema principale delle fragole locali- Lo sintetizza lo stesso Faedi, spiegando che "i frutti (locali) non sono granché buoni da mangiare. Alle prese con la ricerca e l'innovazione varietale (che era poi il motivo principale dell'incontro di ieri, ndr) il vero dilemma è se vogliamo varietà produttive o varietà che invece siano di qualità".

E, in fatto di qualità, il metro di paragone è molto alto ed è stato citato anche ieri: si tratta della Candonga, noto nome commerciale della varietà Sabrosa. "Con le nostre varietà da 1 kg per pianta, che raccogliamo in 20 giorni, non avremo mai la stessa qualità di Candonga, che ha una pianta da 400/500 grammi/pianta".

"Qui, nella scelta delle varietà, si guarda ai volumi produttivi, poi alla consistenza, poi al colore; non si punta sulla qualità e quelle cultivar che, seppur buone, producono 200 grammi per pianta in meno non vengono nemmeno prese in considerazione". Questo senza considerare, poi, che nel cesenate la coltivazione di fragole ha subito nell'ultimo decennio un crollo considerevole delle superfici coltivate, a causa – è stato segnalato ieri – delle basse remunerazioni.


Gianluca Baruzzi, del Crea di Forlì.

"Bene, anzi benissimo il prodotto di qualità, ma va comunque legato a una politica (di marchio e di prezzo, ndr) precisa e battente, che coinvolga un'intera provincia e oltre, come ha fatto la fragola Candonga", riprende Campidelli, di Agrintesa.

"Oltre che di quantità – gli fa eco Ascari, di Orogel Fresco – il prodotto deve essere di qualità, ce lo chiede il mercato"; mentre un produttore locale, che mette a dimore 400mila piantine all'anno, Antonio Benzi della Benzi Frutta (cfr. FreshPlaza del 19/04/2016), va in controtendenza rispetto agli altri intervenuti di ieri, spiegando che "una fragola buona è importante, ma servono anche i volumi: quest'anno mi sono prefissato di raggiungere il chilo per pianta, sia con Alba sia con Brilla".


Varietà in prova in uno dei tunnel dell'azienda agricola F.lli Morelli, di Cesena.

Matteo Pirolli, tecnico di Apo Scaligera, riporta l'esperienza vissuta poco più a Nord di Cesena, nel Veneto, dove "Garda è la varietà più apprezzata dai produttori e quella che in Germania chiedono di più: ne prossimi anni ne aumenteremo i volumi perché nel panorama varietale prevediamo almeno un 30% di questa varietà, sulla quale sono stati fatti dei passi in avanti in termini di qualità. Riconosciamo che qualche rischio per la PLV esiste, perché Garda non brilla da questo punto di vista, ma alcune aziende hanno comunque ottenuto delle performance interessanti". Parallelamente, Apo Scaligera sta puntando molto su un'altra varietà, un outsider: Nora. "E' – riprende Pirolli – una vecchia cultivar, poco produttiva ma buona, e ne aumenteremo la quota perché la Svizzera ce la chiede".


Varietà in prova in uno dei tunnel dell'azienda agricola F.lli Morelli, di Cesena.

L'appuntamento di ieri ha costituito l'occasione per parlare anche di varietà di fragole. Vediamone alcune, senza la pretesa di fornirne un elenco esaustivo. Partiamo da APO1, sviluppata come suggerisce il nome da Apo Scaligera: molto precoce, si concentra nelle prime fasi della raccolta, molto facile nel distacco, tanto che dai test condotti in campo un operaio esperto nella raccolta ne raccoglie anche 25/28 kg all'ora, contro i 19/20 di Eva e i 15/16 di Nora.

Crapo 23.5
(sviluppata da Apo Scaligera e dal CREA) è invece una fragola, riprende Faedi, "dal profumo e dall'aroma che tra le tradizionali non trova eguali: è un prodotto che andrebbe a distaccarsi dalle fragole che conosciamo. Prende l'aroma da una vecchia varietà tedesca degli Anni '70, la Frankunda".


Varietà in prova in uno dei tunnel dell'azienda agricola F.lli Morelli, di Cesena.

Il CIV ha invece portato ieri, tra le altre varietà proprie, due nuove selezioni che saranno in commercializzazione il prossimo anno. La prima è 251, un'ultra precoce di epoca Alba, molto produttiva nei primi tre stacchi, poi manifesta una rifiorenza; il grado zuccherino è tra 7,5 e 8 gradi Brix. La seconda è 260, più tardiva dell'altra, di epoca Clery, pensata per la coltivazione in tunnel, presenta 8/8,5 gradi Brix.


La visita in tunnel, ieri.

Due varietà su tutte anche per la New Fruits: Aura, una precoce da 350 gr/pianta che al momento si dimostra altamente resistente a deformazioni e botrite, e Olimpia, di epoca Roxana, di cui migliora la consistenza e il grado zuccherino.


Gianluca Baruzzi, del Crea di Forlì.

Tra le varietà del CREA di Forlì traviamo invece, tra le altre, 181.05, varietà caratterizzata da un elevato standard produttivo ma di bassa qualità organolettica; 140.13, di epoca più intermedia, interessa per lo standard qualitativo in pieno campo, specie per il grado Brix e la consistenza; 172.02, una varietà intermedia di pezzatura media ma dalla forma regolare e con un grado Brix costante nei vari stacchi ma, come spiega Gianluca Baruzzi, del Crea, "è un compromesso tra la produttività e la qualità. Tra i breeder è molto difficile selezionare varietà di fragole ad alto grado Brix, costanti nella raccolta e dagli alti rendimenti", tant'è che ad oggi non esiste nessuna varietà in commercio dotata di tutte queste caratteristiche contemporaneamente.

Per maggiori informazioni:
CREA – FRF
La Canapona, 1 bis
47122 Forlì (FC) – Italia
Tel.: (+39) 0543 89428
Fax: (+39) 0543 89077
Email: frf@entecra.it
Web: www.crea.gov.it