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Il caso di studio del pomodoro - Guarda anche la galleria fotografica degli stand!

Quali potenzialita' per l'ortofrutta italiana nel Nord Europa? Se n'e' discusso al Fruit&Veg System di Verona

Le potenzialità ci sono, i consumatori del nord Europa apprezzano il Made in Italy e lo acquistano, se lo trovano. Ma il limite sta nel saperlo proporre nel migliore dei modi e nel riuscire a comunicarne le differenze rispetto ai prodotti provenienti da altri Paesi. Questo il succo del convegno inaugurale della prima edizione (start-up come si dice oggigiorno) della fiera Fruit&Veg System che si tiene a Verona Fiere fino al 6 maggio - Clicca qui per una fotogallery dell'evento.



La presentazione dei risultati del progetto Foodchoice Forecast è stata il punto focale della giornata di ieri, 4 maggio 2016. Si tratta di uno strumento per comprendere cosa vogliono i consumatori esteri rispetto a un determinato prodotto, il pomodoro in questo caso. E quanto sono disposti a spendere per certe caratteristiche. Il progetto ha preso vita da un accordo tra Agrifood Consulting e il Dipartimento di economia aziendale dell'Università degli studi di Verona. I paesi esteri presi in considerazione sono stati Germania, Gran Bretagna, Norvegia e Russia.

Diego Begalli (nella foto sotto a sinistra), docente dell'Università di Verona, ha spiegato che Germania e Regno Unito importano frutta e verdura per lo più da Paesi Bassi e Spagna, mentre l'Italia è relegata a pochi punti percentuale di export. A seconda dei punti di vista si può disquisire se questo dato apra a scenari di grandi potenzialità di crescita oppure se tutti i canali siano già stati occupati.




Riccardo Scarpa (nella foto sopra a destra), anche lui professore presso l'Ateneo veronese, ha mostrato che il campione ha fornito oltre 2500 interviste dirette con campioni rappresentativi per le preferenze di acquisto del prodotto pomodoro. Gli attributi erano: tipologia (costoluto, tondo, tondo ramato, ciliegino, datterino), colore, buccia (sottile o spessa), packaging, provenienza, polpa (carnosa o succosa), certificazione, eco sostenibilità, prezzo. Il consumatore preferisce la buccia sottile con polpa succosa; il prodotto sfuso è preferito specie in Germania.

Riguardo alla propensione all'acquisto in merito alle origini del prodotto, l'Italia è paese di riferimento per il pomodoro, specie in Germania. Ciò significa che vi sono ampi margini di crescita, dato che in realtà Spagna e Paesi Bassi esportano molto di più.

"I modelli di scelta – ha ribadito Scarpa - offrono grande flessibilità. Il caso di studio è estendibile a tutti i prodotti agro-alimentari. Le applicazioni possono guidare strategie di mercato sia locali sia globali. Esistono sistemi di calibrazione per mitigare le distorsioni tra scelte ipotetiche e scelte reali". "Ad esempio – ha concluso Scarpa - la Gran Bretagna è portata al Made In Italy, ma non sfruttiamo abbastanza questa propensione".

Moderato dal giornalista Massimo Tigani Sava, il convegno è proseguito con Stefano Pezzo (nella foto sotto a sinistra), presidente di Fruitimprese Veneto, che è stato chiaro: "Chiediamo una norma unica riconosciuta a livello internazionale che dia garanzia di provenienza e certificazioni. Le denominazioni protette all'estero sono ancora poco conosciute e serve un lavoro internazionale. L'orientamento va fatto sulle certificazioni già esistenti, che vanno uniformate. Dobbiamo semplificare il carico di lavoro delle aziende, non complicarlo".




La parola è poi passata a Roberto Simonetto (nella foto sopra a destra) di Carrefour market Italia. "La Gdo si è interrogata su come intervenire per affrontare la crisi, fin dal 2011, e per riflettere sulle nuove abitudini dei consumatori. Abbiamo creato dei punti vendita con adattabilità e approcci differenziati. Il fresco è una referenza importante, allora abbiamo costruito un guscio dove l'ortofrutta è centrale; si tratta di negozi nei negozi. Le differenze rispetto a tutte le altre zone sono nella presentazione, nelle luci, nel servizio".

"Risale alla fine di agosto del 2014 la prima apertura di questo gourmet per clienti curiosi e consapevoli. Qui abbiamo messo un assortimento che referenzia verso il medio e alto di gamma, così da trovare cose che non ci si aspetta, un luogo dove si impara, comunica, ascolta, mangia. Per l'ortofrutta l'esposizione viene pensata con molta cura dei dettagli, i colori, le qualità che un cliente può trovare. Siamo passati dal concetto di quanto costa a quanto vale. Al momento in queste aree speciali siamo al 25% del fatturato di tutta la nostra ortofrutta".



Luigino Disegna (nella foto sotto a sinistra) di CSQA certificazioni, ha esordito dicendo che "Le Dop e le Igp sono di difficile comprensione per i consumatori di nord Europa e Stati Uniti in quanto le caratteristiche intrinseche di qualità sono per loro scontate, basilari, dei pre-requisiti. Gli esportatori però sono costretti ad avere tutte le varie patenti di garanzia per poter vendere. Ora stiamo pensando a uno schema di certificazione univoco che rappresenti tutte le esigenze e faccia sintesi".

Disegna ha spiegato che il consumatore chiede più informazioni sulla sostenibilità. Il mondo dell'ortofrutta deve unirsi per poter fare sistema e dar luogo a un'uniformità di certificazione. Nella filiera ognuno deve prendersi la propria responsabilità.




Mariateresa Russo (nella foto sopra a destra), dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha posto l'accento su come aumentare l'innovazione nelle filiere vegetali. "Tutto si basa sull'innovazione condivisa che sappia unire le imprese alla Grande distribuzione e quindi al consumatore. Deve essere un percorso congiunto con il consumatore, ad esempio far conoscere anche quelle che gli esperti possono considerare banalità: la cipolla rossa di Tropea è rossa solo all'esterno, dentro è bianca. Non è scontato che la gente lo sappia. E se lo sa, evita delusioni o peggio ancora inganni. Abbiamo creato una piattaforma multi filiera per mettere in rete le conoscenze e le innovazioni".

Clicca qui per una fotogallery dell'evento Fruit&Veg System.

Oggi 5 maggio Fruit&Veg prosegue con il "Logistic Day"
(clicca qui per scaricare il programma completo).
Data di pubblicazione: