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'Maremma... l'ortolano!': dalla Maremma toscana un marchio per le cipolle destinate al retail

La parola d'ordine è riconoscibilità dell'origine, un tema sempre più caro al consumatore finale, anche se si tratta, come in questo caso, di un prodotto 'povero' (una commodity), come la cipolla. E sulla valorizzazione della provenienza del proprio prodotto di punta scommetterà la Co.P.A.C.A., acronimo di Cooperativa Produttori Agricoli della Costa d'Argento, l'unica coop del grossetano, che proprio ieri ha presentato il proprio marchio: "Maremma... l'ortolano!" (immagine a destra).

Se finora la cooperativa aveva venduto le proprie cipolle a marchio del distributore (private label), da quest'estate (la raccolta, anticipata, è prevista per fine luglio, ndr) le venderà con il proprio marchio, come richiesto anche dalla Gdo-Grande distribuzione organizzata, che con la Co.P.A.C.A. ha siglato accordi per la fornitura e la distribuzione.


Un momento della presentazione del nuovo marchio, affiancato da altri già in programma per il futuro.

Il legame con il territorio
Interessante notare come, nel giro di pochi mesi, sempre nella Maremma toscana, nel raggio di poche decine di chilometri, questo sia il secondo caso di un prodotto a marchio che punta le sue carte sull'origine territoriale; nell'altro caso furono le patate (cfr. FreshPlaza del 22/01/2016) e, allora come adesso, è interessante pure notare quanto sia chiaro il rimando al luogo d'origine: orgoglio locale, perché il made in Italy non è unico e ogni angolo del Belpaese ha le sue eccellenze che sgomitano per farsi conoscere: anche questo è il bello dell'Italia.


Goliardo Orlandini.

Tuttavia nel caso della Co.P.A.C.A. c'è dell'altro. Presentando ieri il brand Goliardo Orlandini, della Co.P.A.C.A. ha spiegato che "quando in consiglio è stata sposata l'idea del nuovo marchio il motivo era (anche) ricordare le alluvioni", ed esorcizzarle: un modo per voltare pagina.

Facciamo qui un salto indietro nel tempo, a due date che hanno scritto, in negativo, la storia dei circa 150 soci della cooperativa e di tutta Grosseto: novembre 2012 e ottobre 2014, due alluvioni misero in ginocchio tutta l'area. La cooperativa dei produttori agricoli della Costa d'Argento non ne uscì indenne. Campi e magazzini finirono sott'acqua. I contraccolpi furono immensi e solo per il primo evento si parlò di 700mila euro di danni, con diversi soci che, a oggi, devono ancora vedere i rimborsi.


I danni di una delle passate alluvioni.

Gli altri marchi maremmani
Voltare pagina dunque, ma pure, riprende Orlandini, "un brand che prendesse spunto dalla storia della cooperativa": il nuovo marchio riprende così in gran parte il logo della cooperativa, che riporta il profilo della costa sul Tirreno. E, per non dimenticare che la cooperativa non produce solo cipolle, sono stati presentati anche altri due marchi collaterali, sempre "Maremma… l'ortolano!", dedicati alle altre produzioni della Co.P.A.C.A. e al biologico.


I tre marchi "Maremma... l'ortolano!" presentati ieri. Da sinistra a destra quello per la cipolla della Maremma, quello per le altre produzioni ortofrutticole della Co.P.A.C.A., e quello per le produzioni bio. Clicca qui per vedere i loghi a dimensione maggiore.

Per quest'anno e per far fronte alla richiesta della Gdo sono stati seminati a cipolla circa 20 ettari, per una produzione stimata di mille tonnellate, "un dato in crescita", spiegano dalla cooperativa. Parallelamente, i produttori della Costa d'Argento stanno lavorando al recupero e alla moltiplicazione del seme di una varietà locale di cipolla rossa, il cui arrivo sugli scaffali, con tanto di marchio, è atteso nel giro di un paio d'anni.

"In Toscana – spiega Orlandini – esiste una cipolla rossa, denominata 'di Massa Marittima'. Nel giro di un secolo si è diffusa tanto da diventare nota come cipolla rossa della Maremma. Oggi stiamo lavorando con la Regione per una sua denominazione, oltre che sul marchio (immagine a destra)".

Innovazione varietale nella cipolla: più facile a dirsi che a farsi
Come hanno ricordato anche gli esperti intervenuti ieri al convegno di presentazione del marchio, ottenere nuove varietà di cipolla è molto difficile, specie se si tratta di cipolle rosse.


Fabrizio Abbondanza, della Cora Seeds.

Eppure proprio le rosse sono tra le più richieste e apprezzate dai mercati, anche in termini di prezzi. Specie all'estero, spiega Fabrizio Abbondanza, della Cora Seeds, "vogliono la cipolla colorata perché non si riesce a farla in Spagna o nel Nord Europa. Questa caratteristica del colore ci deve sempre più rappresentare, se vogliamo esportare".


William Cavalieri, della Nunhems.

Tuttavia la ricerca di nuove varietà si scontra con la difficoltà del settore. "Non è ad esempio come nella lattuga, dove il trasferimento genetico è quasi immediato. La cipolla è una pianta a ciclo biennale – spiega William Cavalieri, della Nunhems – dal germoplasma alla nuova varietà possono passare anche 20 anni: è per questo che non c'è un gran turn over varietale nelle cipolle".


Un momento della presentazione di ieri.

Contatti:
Co.P.A.C.A. Soc. Coop. Agricola
Str. Vic.le di Polverosa, 9/9b
58015 Orbetello (GR) – Italia
Tel.: (+039) 0564 878 369
Fax: (+039) 0564 878 356
Email: copaca@virgilio.it