"Convegno "La DOP per la Patata Novella di Galatina: una straordinaria opportunita' di sviluppo per il nostro territorio"
Un risultato importante che conferma la Patata Novella di Galatina "regina" assoluta dell'export ortofrutticolo della Provincia di Lecce, di cui rappresenta circa il 90 per cento di tutte le esportazioni.
Di tutto questo e delle straordinarie opportunità di sviluppo offerte dalla DOP, si parlerà nel convegno "La DOP per la Patata Novella di Galatina: una straordinaria opportunità di sviluppo per il nostro territorio" promosso dall'Associazione Produttori Patate Novelle di Galatina, in programma oggi 28 aprile ad Alliste (provincia di Lecce), presso la Sala Convegni della Scuola Media, alle ore 18:00, nel corso del quale interverranno il Prof. Pietro Santamaria della Facoltà di Agraria di Bari, il Dr. Davide Luchesa del Consorzio Melinda, il Prof. Amedeo Maizza dell'Università del Salento, il Prof. Gianluca Nardone, Direttore Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, l'Ing. Pantaleo Piccinno, della Coldiretti Lecce, il Dr. Paolo De Castro, della Commissione Agricoltura dell'Unione Europea.
Clicca qui per scaricare la locandina con il programma.
Cifre di tutto rispetto accompagnano la produzione del pregiato tubero: accanto a circa 2000 produttori operano infatti almeno una trentina di strutture che si dedicano alla lavorazione e commercializzazione del prodotto appena raccolto (immagazzinamento, selezione, insacchettamento, spedizione sui mercati di consumo), organizzate per lo più in forma cooperativistica e localizzate in prevalenza nei comuni di Alliste, Racale, Matino, Taviano, Casarano e Parabita.
L'ottenimento della DOP, fortemente voluto dall'Associazione dei Produttori Patata Novella di Galatina, presieduta da Salvatore Manfreda, si spera che contribuisca a risollevare le sorti di un comparto che, a fronte di una produzione di eccellente qualità riconosciuta su tutti i principali mercati di consumo europei, soffre ciclicamente delle inevitabili crisi di mercato.
Ma che cosa si intende per Patata Novella e cosa rende unica la Patata Novella di Galatina? Per "patate novelle o primaticce" si intendono quei "tuberi di patata di varietà adatte al consumo umano, raccolte prima della completa maturazione, commercializzate subito dopo la raccolta e la cui buccia non è ancora completamente formata e comunque può venire facilmente tolta con le dita. Secondo il metodo di valutazione internazionale riconosciuto e proposto dall'Associazione europea di ricerca sulla patata (Earp), la Patata Novella di Galatina appartiene al Tipo A, che comprende "patate sode, da insalata, provenienti da cultivar precoci, a basso tenore di amido e i cui tuberi non scuociono, rimangono sodi, non sono farinosi, hanno una grana estremamente fine, non si sbriciolano al taglio, ma, come si dice in gergo, tengono la fetta".
"Secondo unanime consenso – afferma il Dr. Aldo Reho, dell'Associazione Produttori – la regina di questo gruppo A è proprio la Patata Novella di Galatina, tutt'ora insuperata e preferita in assoluto dai consumatori tedeschi, che la amano per una serie di caratteristiche: il colore giallo intenso brillante, i residui terrosi che la avvolgono da cui il nomignolo 'patata cioccolato', la sua marcata precocità".
Secondo il Comitato organizzatore, rappresentato dai produttori Luca Manco, Federico Manni, Enzo Filograna, Nino De Donatis, Marcello Parigi, Ettore Labbate, Renato Adamo, Luigi Coronese, "la Denominazione di Origine Protetta presenta alcuni attributi di qualità unici che sono espressione delle specificità di un particolare contesto territoriale in cui il processo produttivo si realizza. Essa soltanto consente quindi di ottenere la tutela e la difesa della patata originaria di queste zone, per proteggerla da fenomeni e/o comportamenti scorretti, garantendo non soltanto che le patate spedite con il marchio patata novella di Galatina siano effettivamente tali, ma anche che siano state effettivamente prodotte nell'area specifica di produzione. E' inoltre acclarato che la DOP costituisce un elemento di preferenza del consumatore, in quanto richiamo ad una cultura e ad una tradizione specifica; il fatto che l'alimento che egli mangia sia stato seguito in tutto il percorso, dal campo alla sua tavola, costituisce inoltre una ulteriore forma di garanzia e sicurezza".