La FAO spedisce nelle Filippine due droni per proteggere gli agricoltori dalle calamita'
A pilotarli saranno tecnici della FAO; tra loro, agronomi, ingegneri e specialisti appositamente formati. Ciascuno dei droni è in grado di coprire un'area di circa 600 ettari al giorno. In fase preventiva, in sinergia con i normali sistemi di pre-allerta e allerta, con le prime avvisaglie che qualcosa di nefasto potrebbe verificarsi si alzeranno in volo per raccogliere quante più informazioni possibili sui potenziali rischi e danni che potrebbero verificarsi. Tante più informazioni significano decisioni migliori e, soprattutto, più rapide: questo potrebbe concretamente servire a mettere in guardia soprattutto i contadini, che così potranno correre ai ripari.
Nel caso di un intervento dei droni dopo eventuali calamità si potranno mappare i danni per poter coordinare i soccorsi, ma soprattutto gli aiuti perché, e anche prima il riferimento agli agricoltori non era casuale, molto spesso le calamità naturali oltre ai danni diretti e alle perdite di vite umane causano interruzioni e rallentamenti nella produzione e nella fornitura di derrate alimentari (leggasi rischio fame), specie nelle zone rurali dei paesi in via di sviluppo e nei paesi più arretrati.
Casuale non è neppure il fatto che la FAO abbia deciso di testare i due droni nelle Filippine: il paese infatti è uno di quelli maggiormente esposti alle calamità naturali, inondazioni e tifoni su tutti. Un caso su tutti, quello del tifone Haiyan, che colpì le Filippine nel 2013 causando 6mila vittime e la distruzione di 600mila ettari di terreni agricoli, infliggendo un danno per oltre 700 milioni di dollari.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.dailymail.co.uk.