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Confeuro: agricoltura essenziale per fermare obesita' e fame

Obesita' e sovrappeso: un problema planetario non ancora risolto

Nel mondo sono 641 milioni le persone obese o in sovrappeso, come riferisce il recente studio dell'Imperial College di Londra, pubblicato nel numero di aprile dalla rivista The Lancet, che ha coinvolto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e oltre 700 ricercatori nel mondo.

Nel 1975 le persone obese nel mondo erano 105 milioni, mentre nel 2014 la cifra è arrivata a 641 milioni. Un aumento vertiginoso che fa parlare i ricercatori di "epidemia di obesità": è interessato il 13% della popolazione mondiale adulta, e occorre intervenire prima di tutto raccomandando una corretta alimentazione.
 
In occasione della Giornata mondiale dell'obesità del 21 maggio 2016, gli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano (OGP) hanno realizzato uno studio sul rapporto tra tipo di alimentazione e peso corporeo, analizzando 5mila interviste di italiani adulti.
 
Le abitudini alimentari emerse evidenziano uno scarso apporto di verdura: il 38,7% del campione non mangia due porzioni di verdura al giorno e la cattiva abitudine è prevalente nel maschio (45% rispetto al 32% delle donne); per la frutta emerge che il 27% degli intervistati non mangiano due frutti al giorno mentre il 45% non mangia due volte a settimana il pesce. I cereali integrali non sono utilizzati dal 65% degli intervistati e il 56% di questi sono in sovrappeso o obesi. I dolci sono utilizzati da entrambi i sessi senza particolari differenze in quantità.
 
Le cattive abitudini sono: per il 10% degli intervistati non fare la prima colazione; il 20% mangia davanti alla televisione o al computer; il 25% degli intervistati ha l'abitudine all'aperitivo che è quasi sempre accompagnato dal buffet. Il pasto completo ed equilibrato (primo e secondo con le verdure e la frutta) è effettuato solo dal 16% degli intervistati a cena e dal 10% a pranzo; la maggior parte delle persone fa pasti veloci e dissociati (o primo o secondo piatto); più della metà delle persone, il 60%, non guarda le etichette nutrizionali e non si informa sulle caratteristiche dei prodotti nutrizionali. Il 40% utilizza alcolici, prevalentemente vino.
 
Analizzando i nutrienti, la quota proteica è di circa 1-1,2 grammi di proteine per Kg di peso: abbiamo quindi un'alimentazione normoproteica con una percentuale di fibra vicina a quella raccomandata (29 g) invece che 30 g. Analizzando i dati emerge una bassa introduzione di Vitamina D e bassa introduzione di minerali, prevalentemente ferro nelle donne. Le persone bevono poco e difficilmente raggiungono 1,5 litri di acqua al giorno.
 
Il dato più evidente dall'indagine è che il 43% del campione passa quotidianamente 3 o più di 4 ore davanti alla televisione o ai giochi elettronici; l'attività quotidiana in casa è minima, meno di 1 ora al giorno nel 50% degli intervistati (nel 66% degli uomini). Se si considera l'attività lavorativa, emerge chiaramente che chi ha un lavoro sedentario (50% degli intervistati) ha un BMI- Indice di massa corporea più elevato: infatti il 50% dei sedentari ha un BMI maggiore di 25. La tendenza al sovrappeso e all'obesità aumenta per chi è disoccupato o senza lavoro, oppure in pensione.
 
I consigli degli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano:
1) Raggiungere i 10.000 passi al giorno (utilizzando anche il contapassi)
2) Bere più di 1,5 litri acqua al giorno (almeno 8 bicchieri)
3) Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno
4) Introdurre alimenti integrali
5) Limitare i grassi animali e preferire l'olio di oliva
6) Assumere il pesce almeno tre volte alla settimana
7) Una o due porzioni di latticini al giorno (latte, yogurt)
8) Utilizzare almeno due volte alla settimana i legumi come fonte proteica
9) Limitare il sale aggiunto
10) Pesarsi regolarmente
 
Confeuro: l'agricoltura è essenziale per fermare l'obesità e la fame nel mondo
"La crescita delle persone che patiscono l'obesità – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è a dir poco spaventosa, come riferisce lo studio dell'Imperial College di Londra. E tutto questo mentre più di 800 milioni di individui patiscono la fame. Situazioni come queste sono oggettivamente inaccettabili e dimostrano l'enorme incompetenza di chi occupa i vertici delle istituzioni nazionali e internazionali".

"L'agricoltura – conclude Tiso – è quello strumento attraverso il quale si possono riequilibrare queste gigantesche, vergognose e pericolose storture; nonché dar vita a percorsi di educazione alimentare che consentirebbero alle persone di cibarsi e di vivere nel modo migliore".
Data di pubblicazione: