Lauro Guidi (Agribologna): 'Il capitale umano e' la risorsa piu' importante nelle imprese'
L'attuale struttura del Gruppo Agribologna è quella di una holding: una società che possiede azioni o quote di altre società. Infatti, Agribologna ha partecipazioni in Conor (referente commerciale per il mercato della ristorazione tradizionale e collettiva, leader in Italia) e, tramite questa, in AcCommerce, CS Milano, CS Etruria e, ultimo progetto in ordine cronologico, condiviso con Apofruit, in ViviRomano. Inoltre, Agribologna ha una propria presenza presso il mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Bologna, il CAAB.
Le aziende socie di Agribologna sono 140, di cui 130 ubicate in Emilia-Romagna. "Si tratta però - sottolinea Guidi - di imprese in grado di fornire prodotti finiti, non materia prima ancora da lavorare. Tutti i nostri soci hanno una PLV elevata e il Consorzio, operando con funzioni fortemente verticalizzate, in cui la capogruppo gestisce un centro servizi e li eroga alle proprie aziende agricole socie, nonché alle società controllate, consente forti economie di scala che si sono concretizzate in maggiori liquidazioni agli associati. Il nostro unico limite sta nel non esserci fatti conoscere abbastanza sul territorio negli ultimi 10 anni".
Per l'anno 2016, il Gruppo Agribologna ha un budget di ricavi di 216 milioni di euro e conferma che il vero valore aggiunto di ogni impresa cooperativa è rappresentato dal socio e dal suo lavoro: "La cooperativa è un servizio al servizio dei propri soci", sottolinea Guidi, che terminerà il suo mandato da presidente nel 2018.
Cultura d'impresa
"Ho svolto il ruolo di direttore dal 1999 fino al giugno 2015. Oggi mi considero un presidente molto operativo, tant'è che sto mettendo le mie competenze al servizio della nostra struttura. Da aprile abbiamo aperto una scuola interna. Si tratta di un corso triennale per la formazione degli amministratori. Io svolgo il ruolo di docente per i modelli di controllo della gestione aziendale. Oggi la formazione scolastica è troppo generale e le imprese devono avere il coraggio di coinvolgere le proprie competenze tecniche e gestionali nelle esigenze di formazione interna".
"Per coloro che non hanno brevetti, il vero capitale è quello umano - sottolinea Lauro Guidi, concludendo - Nella mia personale esperienza e nella mia carriera mi sono sempre confrontato in modo aperto con i miei collaboratori. Quello che so io, devono saperlo anche gli altri: trasferire la conoscenza al 100% significa far scattare un meccanismo di competizione positiva".