L'Italia coordina un progetto UE per la mappatura genetica di pomodoro, patata, peperone e melanzana
Uno dei principali risultati del progetto sarà la costruzione di una "mappa genetica" delle decine di migliaia di varietà delle quattro specie vegetali – della famiglia delle Solanacee - conservate nelle banche mondiali dei semi. "Con questo progetto puntiamo a migliorare la comprensione e l'utilizzazione di questa immensa diversità genetica – spiega Giovanni Giuliano dell'ENEA, coordinatore del progetto - In tal modo sarà possibile contribuire alla sostenibilità della nostra agricoltura, continuamente minacciata dal cambiamento climatico e dalla comparsa di nuove malattie".
"La diversità genetica è conservata in maniera più efficiente – prosegue il responsabile della ricerca – quando le migliaia di varietà che compongono il germoplasma di una specie sono ben caratterizzate, ampiamente disponibili e impiegate nella pratica agricola. G2P-SOL vuole facilitare tutto questo". Attraverso una piattaforma "open access" scienziati, breeder (i costitutori di nuove varietà) e agricoltori potranno accedere ai risultati della ricerca e orientare il loro lavoro sulle varietà più promettenti.
Da qui al 2021, anno in cui si concluderà il progetto internazionale, si lavorerà ad una migliore comprensione del genoma di queste quattro specie – e dei caratteri da esso controllati – affiancando alla ricerca una forte azione di formazione e sensibilizzazione del pubblico su queste tematiche. I centri di biodiversità di queste colture alimentari sono il Sud America per il pomodoro e la patata, l'America centrale per il peperone, l'Africa e Sud-Est asiatico per la melanzana. Il loro trasferimento in Europa aveva già ridotto notevolmente la diversità genetica di queste piante, rendendole più sensibili ai cambiamenti climatici e alle malattie, come testimonia la "grande carestia" verificatasi in Irlanda nel XIX secolo a causa della comparsa del patogeno della patata Phytophthora infestans.