Argentina: i cambiamenti climatici e la concorrenza della Cina pesano sul settore dell'aglio
Jose Luis Ginestar, della Agricola Trinidad, ha dichiarato: "Le piogge hanno danneggiato l'aglio in alcune zone e le condizioni dei bulbi non ne hanno consentito l'esportazione nella misura in cui i produttori speravano, deludendo così le loro aspettative. E' ancora presto per stimare cosa accadrà in questa stagione, ma ci auguriamo che il prossimo raccolto sia migliore. Siamo appena all'inizio della campagna e abbiamo bisogno di controllare costantemente la qualità del prodotto. Non sappiamo ancora se il clima ci aiuterà o meno".
L'Argentina ha cominciato a piantare l'aglio ai primi di marzo 2016 senza inconvenienti; pertanto la raccolta è attesa a novembre. Dato che il mercato interno dell'Argentina non consuma tutto l'aglio prodotto dal Paese, la maggior parte di esso viene destinata all'export. Il Brasile continua a costituire il mercato principale per l'aglio colorato, mentre l'Europa è ancora il principale consumatore di aglio bianco.
Ginestar ha concluso: "Non abbiamo concorrenti diretti; infatti le stagioni dei principali Paesi produttori non si accavallano con la nostra. L'Argentina produce l'aglio in un momento in cui non vi è produzione e poi è seguita da Spagna e Messico. L'unico fattore che ci sta condizionando è la sovrapproduzione cinese degli ultimi anni. Inoltre, non possiamo competere con i loro prezzi. Tuttavia, pensiamo di poter diventare più competitivi con il nuovo governo e possiamo inviare le nostre spedizioni ai mercati esteri a prezzi migliori".
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José Luis Ginestar
Agrícola Trinidad SRL
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