Dati Ismea dall'11 al 17 aprile 2016
Prime contrattazioni per le arance bionde tardive Valencia e Ovale e il limone Bianchetto
Limoni: inizio delle contrattazioni per le prime quote di limone Bianchetto. Per il prodotto di origine catanese e messinese un profilo qualitativo apprezzabile unitamente ad una domanda sufficientemente interessata ha permesso il fluido svolgimento degli scambi sulla base di prezzi di esordio che si sono attestati su valori superiori a quelli registrati nella precedente campagna.
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Nel palermitano invece la merce che non ha ancora raggiunto un adeguato standard qualitativo è stata ceduta sulla base di quotazioni di esordio in flessione rispetto allo scorso anno. Per le ultime quote di Primofiore le vendite sono proseguite in un clima di sostanziale stabilità sotto il profilo sia degli scambi sia delle quotazioni. Solo per il prodotto palermitano una migliore intonazione della domanda ha permesso alla merce di essere collocata sulla base di quotazioni in rialzo.
Mandarini: in ulteriore assottigliamento l'offerta per il Tardivo di Ciaculli la cui campagna di commercializzazione è giunta alle ultime battute. Sulla base di prezzi stabili si sono svolti gli scambi per gli ultimi quantitativi di provenienza catanese mentre per il prodotto palermitano una migliore intonazione della domanda ha permesso ai listini di beneficiare di rialzi.
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Arance: si avvia alla conclusione la campagna di commercializzazione per le varietà pigmentate. Le limitate disponibilità sono state collocate sui mercati sulla base di prezzi stabili. Negli areali catanesi e messinesi hanno avuto inizio le prime contrattazioni per le arance bionde tardive Valencia ed Ovale. Le limitate quote di prodotto avviate sul circuito distributivo sono state oggetto di una domanda piuttosto cauta negli acquisti anche per la presenza di merce di provenienza spagnola esitata a prezzi concorrenziali.
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In tale contesto le limitate contrattazioni concluse si sono svolte sulla base di quotazioni che si sono attestate su valori nettamente inferiori a quelle registrate nella precedente campagna. I prezzi medi nel complesso hanno mostrato una flessione da imputare esclusivamente all'uscita dai mercati del prodotto agrigentino, le cui quotazioni si erano posizionate su livelli mediamente superiori.