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Intervento del Direttore di Apot, Alessandro Dalpiaz, in occasione di Florinda

Produttori e comunita' insieme per valorizzare la Val di Non

E' sempre molto acceso il dibattito tra i consumatori di mele e i produttori della Valle di Non. Da una parte la paura che gli spruzzi di fitofarmaci iniziati da qualche settimana siano dannosi per la salute, dall'altra un sistema organizzato ed esperto che si apre nuovamente alla comunità per dare con limpidezza un quadro reale della situazione.

Se ne è parlato nuovamente lo scorso 15 aprile a Taio (provincia di Trento), in occasione di Florinda 2016, nell'incontro dal titolo "Agri Cultura e Turismo. L'unione delle ricchezze locali fa la nostra forza", dove è intervenuto Alessandro Dalpiaz, direttore di APOT - Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini: "L'attività di coltivazione dei frutteti comporta inevitabilmente l'impiego di sostanze, i 'fitofarmaci', per il controllo delle patologie di funghi e batteri. Questo non deve essere visto come una 'forzatura della natura', considerato che le piante, per proteggersi dai nemici naturali, producono già spontaneamente molte sostanze potenzialmente pericolose anche per la salute umana. Il problema sta nel tipo di sostanze che si impiegano e nel modo con il quale si usano".


Alessandro Dalpiaz, direttore di APOT

"I frutticoltori - ha continuato Dalpiaz - non solo rispettano quanto dispongono leggi e regolamenti, ma da molto tempo vanno oltre, imponendosi volontariamente regole più restrittive. Per quanto riguarda i 'comportamenti', la situazione è in netto miglioramento, per effetto di una presa di coscienza da parte della maggior parte dei coltivatori, degli investimenti per una continua crescita professionale ma anche per effetto dei controlli costantemente messi in atto. Questo percorso deve essere compreso e si cercherà di farlo anche attraverso un'informazione più capillare, precisa e frequente".

Nel dibattito è emerso quanto sia determinante che non solo i produttori, ma anche la comunità stessa assuma un comportamento attento e responsabile, cercando di incoraggiare soluzioni virtuose, ma rispettando anche le necessità dei frutticoltori, evitando che si alimentino eccessive paure per cercare al contrario punti di convergenza.

"Una convergenza di pensiero e di atteggiamento la si può avere evitando innanzitutto un'informazione orientata a mettere in luce con molta enfasi solo potenziali aspetti negativi – ha proseguito il Direttore di APOT - cosa che favorisce un approccio prevalentemente emotivo rispetto ai temi trattati, per questo scarsamente costruttivo. Vogliamo credere in un ambiente 'sostenibile' da tutti i punti di vista, dove sia necessario un atteggiamento più aperto da parte di tutti gli ambiti economici e da parte dei cittadini, per esprimere al meglio il potenziale ancora inespresso del territorio della Valle di Non e del Trentino.
Il percorso e progetto inaugurato da Apot lo scorso mese, il 'Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile', tende proprio a migliorare le condizioni del confronto tra produttori e comunità ed a consolidare quindi la sostenibilità del sistema.
E' un percorso certamente difficile, ma una comunità come quella della Valle di Non abituata a costruire in modo coeso, deve a nostro avviso cercare formule migliori per confrontarsi che non quelle efficaci, ma pericolose, della paura".

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APOT rappresenta i consorzi "Melinda", "La Trentina" e "Valli Trentine", con 5.070 soci produttori in 8.961 ettari di meleti. Il sistema occupa negli stabilimenti 1400 lavoratori; la produzione di mele del 2015 è stata di circa 500.400 tonnellate.
Data di pubblicazione: