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"Per il 2016 speriamo in una spinta piu' concreta"

Le soluzioni per la serricoltura avanzata proposte da Agrifor

"La serricoltura è un'attività destinata a crescere in quanto consente, su superfici inferiori a quelle di pieno campo, di ottenere redditi di gran lunga superiori. Nonostante ci sia crisi e gli agricoltori siano in stand-by attendendo i finanziamenti o che il momento brutto passi, e pur non essendo arrivato ancora all'apice della sua espansione, l'impiego delle serre cresce ed è in continua evoluzione. E gli organi competenti dovrebbero valorizzarla maggiormente".

A dichiararlo a FreshPlaza è Giuseppe Marco, titolare dell'azienda Agrifor, sita a Torregrotta, in provincia di Messina, che dal 1968 si occupa di prodotti per l'agricoltura e, dal 1990, si è specializzata anche nella costruzione di serre metalliche e attrezzature complementari.



"In generale, l'ultimo anno è stato piuttosto difficile, anzi deleterio. C'è stata molta richiesta è vero, ma materialmente si è dato corso a ben poche commesse. Mi auguro che il 2016 possa dare una spinta più concreta. Diversi anni fa abbiamo incontrato la richiesta di nostre soluzioni per un progetto in Angola, dove abbiamo operato su 20.000 metri quadrati. Ne mancano altri 70.000 ma per il momento non sembra si concretizzeranno nel breve termine. Ci sono, inoltre, contatti con la Moldavia e la Romania. Considerando la chiusura del mercato russo, nei Paesi dell'Est le nostre soluzioni e il nostro know how potrebbero costituire decisamente un volano".




Fiore all'occhiello dell'azienda sono gli impianti di riscaldamento basale a flusso incrociato. E' una tecnica innovativa messa a punto da Agrifor sin dall'inizio degli anni Ottanta: assicura un'assoluta uniformità di diffusione del calore basale e consente di ridurre i costi di gestione di circa il 50%, rispetto ai sistemi tradizionali, grazie all'ottimale distribuzione del calore mediante un sistema disperdente a doppio tubo di calorene.

"Le aziende agricole in cui sono stati realizzati questi impianti - continua Giuseppe - hanno ottenuto un'eccellente risoluzione dei problemi legati ai consumi energetici Abbiamo fornito, inoltre, la possibilità di distribuire il calore su tutta la superficie interessata alla coltivazione". L'impianto di riscaldamento basale a flusso incrociato si può installare facilmente anche su bancali preesistenti.

Questo innovativo sistema è costituito, nella parte distributiva del calore, da uno scambiatore di calore lineare continuo "Bitubo calorene 25/16", che nasce dalla combinazione di due tubi concentrici: uno interno, che porta l'acqua calda proveniente dalla centrale termica, a temperatura regolata da apposito termostato, anche a una distanza di 100 metri; e uno esterno, che funge da distributore del calore nel percorso di ritorno del flusso di acqua calda, costretta a viaggiare nell'intercapedine esistente tra i due tubi.



"Tutto questo ci ha consentito di realizzare uniformità nei 100 metri, cosa che nessun altro sistema di riscaldamento riusciva a garantire" precisa il titolare. Lo scambiatore viene collocato a tappeto, o lungo il filare o bina di piante, preferibilmente interrato, ma anche in superficie sotto pacciamatura, dove svolge la sua funzione di riscaldamento basale. "Abbiamo già realizzato un impianto su un'azienda di 26.000 mq e svariati sono i contatti con i serricoltori".

La novità sulla quale la Agrifor sta lavorando, con sperimentazioni sul campo, è un innovativo sistema di apertura totale o parziale della falda per arrotolamento, sulle strutture coperte con film di polietilene, a completamento delle aperture laterali e frontali.





A seconda delle necessità aziendali, si può realizzare un'apertura di falda totale (immagini sopra), oppure limitare l'apertura a una parte della falda (immagini sotto); in questo caso, la parte centrale della copertura rimane fissa.





"Questo sistema - spiega Giuseppe - consente al serricoltore di evitare di togliere il film di polietilene e mettere la rete ombreggiante, per esempio. Infatti si possono unire film e rete, senza strofinare sugli archi con il rischio di danni o spaccature nel giro di poco tempo, arrotolandoli al colmo della serra in un cassettone e lasciando avvolto il film di polietilene e srotolata, fino ad arrivare in gronda dove viene bloccata automaticamente, la rete ombreggiante. Nelle colture che non prevedono ombreggiatura, è solo il film di polietilene a essere avvolto, trasformando la serra in un pieno campo". Anche questo sistema può essere implementato su serre ad arco già esistenti.

Al momento c'è richiesta da almeno quattro aziende italiane, di qualche ettaro ognuna, per un sistema di apertura totale. Il target è quello ortofrutticolo, in particolare fragole e pomodori. "Molto interesse è scaturito da parte di aziende vivaistiche e contatti in corso stanno avvenendo in Tunisia per una struttura di cinque ettari destinata a pomodorino".

Contatti:
Giuseppe Marco
Cell.: (+39) 370 1227950
Agrifor sas di Marco Giuseppe & C.
Via XXI Ottobre, 538
98040 Torregrotta (ME)
Tel.: (+39) 090 8966276
Skype: agriforserre
Email: info@agriforserre.it
Web: www.agriforserre.it