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Lazio: dopo Calabria e Sicilia, e' la terza regione italiana per superfici investite a biologico

L'agricoltura biologica è sempre più stimolante nel mercato agroalimentare anche romano, e cresce il numero di nuove aziende che vogliono intraprendere il metodo biologico. E' quanto emerge da un'iniziativa organizzata da Confagricoltura di Roma, AIAB e Consorzio CISA.

Claudio Destro, presidente di Confagricoltura Roma, ha ricordato come le superfici investite a bio nel Lazio siano il 19% della SAU complessiva, con la regione che si colloca al terzo posto dopo Calabria (il 30% della SAU è destinato a coltivazioni biologiche) e Sicilia (il 22%). Ci sono dunque spazi di crescita che le aziende agricole romane e laziali vogliono cogliere.

"Il successo che registra il bio in questo momento - ha detto Destro - scaturisce dall'andamento positivo della domanda di prodotti biologici nel nostro territorio: la Confagricoltura di Roma, al fine di incentivare anche lo sviluppo del settore, vuole impegnarsi nell'organizzazione della filiera per accorciarla, ma nello stesso tempo renderla adeguata agli standard della GDO".

"Lavoreremo in sintonia con le forze che condivideranno il progetto - ha proseguito il presidente di Confagricoltura Roma - per diffondere la conoscenza del fenomeno bio verso i consumatori, gli operatori del mercato e, in particolar modo, verso le Istituzioni al fine di valorizzare il significato sociale del biologico e l'aspetto ambientale che è legato non solo al prodotto, ma anche all'applicazione del metodo".

Le conclusioni sono state tirate dall'assessore regionale all'agricoltura Carlo Hausmann che ha sottolineato come sia "interessante la strategia che si sta utilizzando per la diffusione del bio: non più cattedrali nel deserto ma capillarità nei punti strategici dei centri cittadini. Il biologico ha un grosso potere evocativo, fattore di distinzione. Penso al mix di prodotti e servizi nel quale le aziende devono tornare a essere protagoniste".
Data di pubblicazione: