Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Quali varieta' di fragole per la coltivazione biologica nelle Marche?

Le produzioni ortofrutticole biologiche della Regione Marche sono in continuo aumento e, anche per la Fragola, nasce la necessità di caratterizzare le numerose varietà disponibili sul mercato vivaistico alla coltivazione in BIO.

Il gruppo di ricerca coordinato da Franco Capocasa dell'Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con Andrea Albanesi dell'ASSAM (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) ha condotto una sperimentazione per identificare le varietà di fragola a più elevata adattabilità alla coltivazione in biologico nell'ambiente del medio-Adriatico.

Per la sperimentazione, avviata nel 2014 sia in pieno campo sia in tunnel tipo "Veronese", sono state confrontate 16 varietà di fragola, di cui 13 unifere: Alba, Aprica, Asia, Brilla, Clery, Cristina, Garda, Joly, Madeleine, Premy, Romina, Sibilla, Siria e 3 rifiorenti: Albion, Malga e Monterey.



I ricercatori hanno eseguito rilievi per valutare 1) la suscettibilità a malattie fungine e a parassiti, 2) la performance in campo in termini di vigoria della pianta, numero di germogli, produzione totale e scarto per pianta, 3) i parametri qualitativi del frutto, come peso medio, consistenza, colore, contenuto in zuccheri e acidità titolabile.

I primi risultati hanno evidenziato una notevole differenza di adattabilità, produzione e qualità delle diverse varietà analizzate.

A seconda del periodo di maturazione, le varietà unifere di maggiore interesse sono risultate "Romina" per il periodo precoce, "Sibilla" per il periodo intermedio e "Cristina" per il periodo tardivo, mentre tra le rifiorenti buoni risultati sono stati ottenuti dalla cultivar "Monterey".

L'utilizzo della coltura protetta in raccolta è risultata fondamentale per la buona riuscita della coltivazione in biologico: infatti, anche se nella coltura protetta in raccolta i parametri di contenuto in zuccheri e consistenza del frutto sono stati tendenzialmente più bassi rispetto alla coltura di pieno campo (dovuto soprattutto alle eccessive temperature massime registrate sotto la copertura), la tecnica della copertura ha permesso di proteggere dalle piogge i fiori e i frutti determinando una minore incidenza di frutti marci (<20%). Inoltre, la coltura protetta ha agevolato notevolmente le diverse operazioni di raccolta e di distribuzione degli insetti antagonisti.

Contatti:
Andrea Albanesi
Sperimentazione e Monitoraggio dell'Innovazione Ortofrutticola
Via Industria 1
60027 Osimo Stazione
Tel.: (+39) 0718081
Email: andrea.albanesi@regione.marche.it