Simile la situazione nel tarantino. Nella zona alta fra Laterza e Castellaneta, i mandorli sono in fiore (nella foto sotto). Come anche i pescheti e gli albicoccheti. Fragole già disponibili.
Ortaggi impazziti
"Con questo caldo, tutto è in anticipo dai 15 ai 20 giorni - spiega un operatore locale - Il cavolfiore tardivo presenta molti difetti dovuti alle temperature più elevate: esempi di fuoritipo, come vengono definiti, che risultano pelosi e in cui sembra che le foglie vogliano uscire dalla testa bianca dell'ortaggio" (vedi esempi fotografici qui sotto).
"Potremmo andare incontro a una riduzione di prodotto nel periodo più tardivo. Però quello che conta è la richiesta del momento. Se continua a fare caldo, infatti, non ci sarà alcuna domanda".
Inoltre, si registrano interi campi di rape diventate gialle. Nella foto sotto, per il caldo eccessivo la verdura non è riuscita a svilupparsi: è rimasta piccola ed è andata subito in inflorescenza.
Stesso discorso per la cicoria. Nella foto a lato si nota come la base sia rimasta più piccola, sempre per via del caldo che ha fatto spuntare le cime in anticipo.
In generale, le orticole che dovevano arrivare tra una decina di giorni, possono essere già raccolte. A livello commerciale, con i prezzi bassi registrati su tutte le varie piazze italiane, rimanere competitivi è una questione di qualità.
Per quanto riguarda i consumi, il dato di fatto è che le verdure si mangiano con il freddo. Meglio va per la frutta.
Più che le associazioni di cooperative, potrebbero essere i piccoli produttori a risentire maggiormente di questa situazione.
Agro Pontino
"Per quanto riguarda i carciofi - riferisce un produttore dell'Agro Pontino - non possiamo lamentarci, quest'anno. Si sono registrati solo due giorni di gelo e le piante non hanno sofferto. I primi capolini sono già pronti".
Producendo anche broccolo romanesco, puntarelle, cavolo toscano, asparagi, finocchi e broccolo siciliano fino a primavera, il coltivatore prosegue: "Broccoli e puntarelle sono diventati produzioni precoci per via del caldo anomalo. I mercati sono pieni e noi non ne possiamo più di svendere i prodotti oppure di gettarli via".