Mangiare frutta e verdura da ragazze riduce il rischio di ammalarsi di tumore al seno
E' quanto consigliano gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics: le donne che in quegli anni della loro vita assumono cibi ricchi di fibre riducono di molto il rischio di ammalarsi di tumore al seno da più grandi.
I ricercatori dell'Harvard T.H. Chan School of Public Health hanno indagato le abitudini alimentari di più di 90 mila donne reclutate tra le partecipanti a un ampio studio americano sulla salute femminile, il Nurses' Health Study II iniziato nel 1989 e ancora in corso. Dal 1991 le donne del vasto campione, che allora avevano un'età compresa tra i 27 e i 44 anni, hanno risposto ogni quattro anni a questionari sullo stile di vita e sulla dieta. E nel 1998 è stato chiesto loro uno sforzo di memoria per ottenere l'informazione chiave: cosa mangiavano quando frequentavano le superiori?
Gli scienziati hanno passato al vaglio tutte le risposte aggiustando i dati rispetto ad altri fattori rilevanti come la familiarità con la malattia, l'indice di massa corporea, i cambiamenti di peso nel corso degli anni, la natura e la durata dei cicli mestruali, il consumo di alcol, e altre informazioni sull'alimentazione. E sono giunti a una conclusione: il rischio di ammalarsi di tumore al seno si abbassava tra quelle donne che avevano seguito una dieta ricca di fibre in gioventù. E non di poco: chi aveva abbondato in frutta e verdura da adolescente si era aggiudicata, forse a sua insaputa, un 16 per cento di probabilità in meno di ammalarsi nell'intero arco della vita e un 24 per cento in meno di ricevere brutte notizie prima della menopausa. Il rapporto tra fibre e tumore al seno sembra rispondere a leggi matematiche: 10 grammi in più al giorno corrispondono a una riduzione del rischio del 13 per cento.
Di cosa stiamo parlando esattamente? Di una mela e due fette di pane integrale, oppure di mezza tazza di fagioli e un cavolfiore. I benefici sembrano dovuti alla capacità di questi alimenti di abbassare i livelli di estrogeni nel sangue che sono strettamente legati all'insorgenza dei tumori della mammella. Il processo chiave avviene nell'intestino. "Le fibre solubili vengono considerate in grado di ridurre l'assorbimento intestinale del colesterolo. E ci sono prove sempre più evidenti che gli effetti del colesterolo interessano gli estrogeni", spiegano gli scienziati di Harvard.