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Fruit Logistica cresce in numeri e superficie: rivivi l'edizione 2016 nel nostro reportage fotografico!

Ben 2.891 espositori provenienti da 84 Paesi, in rappresentanza della più completa panoramica mondiale sul commercio ortofrutticolo: questi in estrema sintesi i dati dell'edizione 2016 di Fruit Logistica, conclusasi a Berlino lo scorso venerdì 5 febbraio.


L'ingresso sud a Messe Berlin - Clicca qui per accedere al reportage fotografico completo.

La novità di quest'anno, presso il centro espositivo Messe Berlin, è stata l'apertura di una nuova area multifunzionale denominata CityCube Berlin. Grazie a questo edificio, lo spazio fieristico è cresciuto di 12mila metri quadrati, con due nuove Hall da 6mila mq ciascuna. La superficie complessiva di Messe Berlin è aumentata in tal modo a ben 116mila metri quadrati.

Peccato che non molti fossero informati di questa novità. C'è da dire che l'organizzazione dell'evento ha sollecitato molti taxi a optare proprio per il CityCube come destinazione per trasferire i visitatori alla struttura fieristica.


L'ingresso al CityCube Berlin - Clicca qui per accedere al reportage fotografico completo.

Nei tre giorni di fiera sono stati registrati ben 70mila accessi - nuovo record storico - da parte di visitatori professionali giunti a Berlino da oltre 130 nazioni.

Secondo il CEO di Messe Berlin, Christian Göke, "Con questi numeri abbiamo segnato una pietra miliare nella storia di Fruit Logistica. Siamo estremamente soddisfati per questi risultati e per l'elevata intensità degli scambi professionali intervenuti tra le imprese partecipanti".

La presenza italiana
Assai numerosa la presenza delle imprese provenienti dall'Italia, primo Paese per numero di espositori, con ben 462 stand distribuiti in 18 padiglioni (CityCube compreso).


La collettiva Italy in Hall 2.2: un importante sforzo per trasmettere una visione unitaria dell'Italia ortofrutticola; per la sua eccezionale ricchezza e articolazione, tuttavia, non sarebbe mai possibile sintetizzarla in un unico Padiglione di Messe Berlin - Clicca qui per accedere al reportage fotografico completo.

"Con i suoi circa 5,5 miliardi di euro di import, la Germania è il primo Paese di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - Quello tedesco è un mercato maturo e consolidato e, proprio per questo, va presidiato ed esplorato a fondo. Le quote conquistate vanno mantenute, cosa sempre più complessa in un mondo globalizzato, e vanno trovati spazi ulteriori di business per gli imprenditori e per i nostri prodotti, ancora penalizzati dal blocco delle esportazioni in Russia".


Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

"La Germania – ha ricordato ancora Guidi - assorbe il 30% della produzione ortofrutticola nazionale e ci è sembrato importante cogliere quest'occasione fieristica per consolidare contatti e rapporti con i principali canali distributivi e confermare al consumatore tedesco che sono la genuinità e la salubrità dei nostri prodotti a fare la differenza".

"A breve – ha aggiunto Guidi – potremo anche contare su una marcia in più per conquistare nuovi mercati. Dopo la notizia dell'avvio del negoziato per l'alleggerimento delle procedure per l'export di mele e pere europee verso il mercato statunitense, è arrivata nei giorni scorsi anche la firma del protocollo per l'export di agrumi italiani in Cina che ha coinvolto Mipaaf e Minsalute. Due buone opportunità che si stanno concretizzando e che offrono un'interessante possibilità, se ben sfruttata, per la valorizzazione del sistema ortofrutticolo nazionale".

"Le barriere fitosanitarie – ha proseguito il presidente di Confagricoltura - da sempre rappresentano un limite al nostro business e un gap di competitività; ma si tratta di ostacoli che dobbiamo e possiamo rimuovere, con un impegno di tutto il sistema Paese."

"Le imprese ortofrutticole italiane sanno fare bene il loro lavoro e quello che ho visto oggi in fiera conferma questa sensazione: abbiamo un'Italia delle eccellenze ortofrutticole che può migliorare la sua presenza a livello internazionale. Ma c'è bisogno di più promozione, per sostenere i consumi sul mercato interno e all'estero e di un gioco di squadra efficace tra privati e istituzioni se si vogliono raggiungere nuovi mercati e consolidare le nostre posizioni fuori confine."

Per Italia Ortofrutta Unione Nazionale, il presidente, Gennaro Velardo ha detto: "Fruit Logistica anche quest'anno si è dimostrata all'altezza del compito. Molti i contatti che ci auguriamo portino i risultati che i nostri produttori si attendono. Abbiamo riscontrato una crescita anche in termini di presenze, nonostante le tensioni che in questa fase storica si avvertono in Italia e in Europa". Infine, Velardo nel parlare di aggregazione, ha aggiunto: "Il nostro impegno in questa direzione è quotidiano, il messaggio che diffondiamo è chiaro: aggregarsi significa essere più forti e competitivi. Inoltre, stare insieme vuol dire abbattere i costi e affrontare meglio le sfide che il mercato impone".

Da parte sua, Antonio Schiavelli, neo presidente UNAPROA dichiara: "L'ortofrutta italiana, per qualità, storia, esperienza, assortimento e calendario, è in grado di competere su tutti i mercati internazionali. Quello che manca al comparto, però, è un sistema complessivo, che possa supportare le proiezioni verso i mercati internazionali: molte volte le dimensioni delle singole imprese non consentono un'interlocuzione proficua con i mercati di sbocco. Per la valenza economica del settore, per le sue implicazioni culturali e ambientali, per i riverberi occupazionali e il suo ruolo di caratterizzazione del paesaggio l'ortofrutta deve avere un posto centrale nelle politiche del nostro paese".


Lo stand Unaproa a Berlino - Clicca qui per accedere al reportage fotografico completo.

"L'ortofrutta è parte integrante del sistema paese – continua il Presidente di UNAPROA - e può continuare a produrre reddito e occupazione solo inspessendo la sua capacità di fare rete, amplificando un sistema di cooperazione che consenta il dispiegarsi di maggiori opportunità di conoscenza dei valori dei nostri prodotti e conseguentemente di nuovi mercati. Tre sono i principali obiettivi che ci prefiggiamo. Per prima cosa, sviluppare una maggiore ricerca e capacità di stare sul crinale dell'innovazione, sia per il prodotto, il processo e gli elementi accessori legati al servizio, sempre più aspetto fondante della relazione con il mercato".

"Vogliamo costruire una vera alleanza con il consumatore, dal quale ci aspettiamo riconoscibilità dello sforzo sotteso all'offerta di un prodotto che sintetizza in sé lavoro, cura, dedizione, professionalità, tutela del territorio, dell'ambiente e della biodiversità. Ma soprattutto, dobbiamo gratificare economicamente il nostro lavoro, restituendogli dignità. Abbiamo un compito comune – tutti gli attori della filiera, distribuzione compresa - affinché venga sconfitta una cultura imperniata sul prezzo, spostando la competizione sui valori del prodotto. La differenza fra la civiltà e la legalità e l'inciviltà e l'illegalità – conclude Schiavelli – si gioca su appena 10 centesimi di euro. Un sacrificio minimo al momento dell'acquisto che racchiude, un gesto dall'altissima valenza sociale e civile".
Data di pubblicazione: