Piemonte Asprofrut: il futuro e' Gala!
In Italia si stima una produzione di mele 2015 di circa 2.320.000 tonnellate, un 5% in meno rispetto al 2014.
Nel complesso, le vendite stanno andando bene e la situazione appare positiva tanto per volumi quanto qualità, entrambi superiori rispetto alle annate precedenti. Tutto ciò si deve alla presenza di molti impianti giovani, la cui qualità e resa sono superiori a quelle degli impianti più datati.
La Fuji non è così presente quanto le mele del gruppo Gala; il suo mercato è ancora alle battute iniziali, anche perché il periodo di commercializzazione prosegue fino in primavera.
"In Piemonte - prosegue Sacchetto - si stanno impiantando nuovi meleti di Gala, poiché in questo areale il frutto raggiunge una colorazione eccellente e parametri qualitativi ottimi. Sull'onda di un'elevata richiesta, sento di poter dire che la mela Gala sarà il futuro".
"In questo momento abbiamo una sovrapposizione con l'offerta melicola di Francia e Stati Uniti; tuttavia dobbiamo vedere cosa accadrà al rapporto di cambio Euro/Dollaro. Per il momento, essendo le due monete pressoché alla pari, siamo molto competitivi rispetto agli USA. Il problema più grande è la svalutazione delle monete locali, per cui i Paesi in cui esportiamo (vedasi i casi nel 2015 prima del Brasile e poi dell'Egitto), dispongono di un minor potere d'acquisto e ciò si ripercuote sui volumi spediti".
Dall'analisi del presidente Sacchetto, emerge come l'export in Nord Africa non sia semplice, considerate l'instabilità politica e le restrizioni commerciali in certi Paesi: "In questo momento, l'Egitto è il nostro riferimento per tutto lo smercio in Africa. Infatti, questa nazione gioca il ruolo che avevano i Paesi Bassi qualche anno fa nel ridistribuire la merce in tutta Europa. L'Egitto sta diventando il polo logistico del Nord Africa; da qui parte il consumo non solo per il mercato interno, ma anche verso quei Paesi, come la Libia, dove in questo momento è troppo elevato il rischio di avere rapporti commerciali diretti".
"Per quanto riguarda la crisi politica che stiamo attraversando in Europa, la Turchia non dovrebbe arrecarci danni; anzi, forse la crisi politica fra Turchia e Russia potrebbe addirittura avere un impatto positivo per l'export italiano; ho già sentito in questi giorni di qualche movimento verso la Russia che prima non c'era. I nuovi rapporti esistenti fra Europa, Russia e Stati Uniti - al netto dell'ultima crisi-Montenegro - potrebbero avere un effetto positivo sugli scambi commerciali: io spero che la Russia ricominci a chiedere le nostre mele e i nostri kiwi".
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