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"Davide Vernocchi: "L'ortofrutta e' in difficolta'? Abbiamo bisogno di Istituzioni che traducano le parole in fatti"

A seguito delle dichiarazioni di Paolo De Castro, europarlamentare della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale, emerse in una recente video-intervista (cfr. FreshPlaza del 27/11/2015), abbiamo chiesto un parere a Davide Vernocchi, Portavoce e Coordinatore del Settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative Italiane.

"L'analisi dell'On. De Castro è senz'altro condivisibile - dichiara Vernocchi - ma la crisi strutturale del sistema agroalimentare ha bisogno anche di altro, a parte le analisi. Non è facile, per esempio, muoversi in un'ottica di ampliamento internazionale dei mercati in assenza di interlocutori istituzionali che svolgano un ruolo di accompagnamento nei confronti delle imprese agricole che intendono espandersi all'estero. Per non dire, poi, quanto sia arduo sostituire un mercato, come quello russo, da 150 milioni di consumatori. Solo a seguito delle misure di intervento UE a sostegno del settore abbiamo visto una leggera ripresa; se però tali misure fossero giunte prima, il colpo sarebbe stato assorbito meglio".

Secondo Vernocchi, il ruolo delle istituzioni europee e nazionali potrebbe risultare decisivo per la competitività dell'agroalimentare italiano, a patto che "non ci si fermi ai proclami. Un mercato non si aiuta a colpi di decreti legge; in questo modo, anzi, si complica solo la vita delle aziende. Se l'ortofrutta italiana continua a rimanere competitiva, lo deve solo al fatto che spesso lavora a un livello molto alto. Se in parte ci stiamo salvando dalla crisi strutturale denunciata dall'On. De Castro, è grazie a noi stessi, al nostro grado di organizzazione, all'innovazione varietale, alla tecnologia... Ma lo scenario sta cambiando velocemente e nuovi temibili player si stagliano all'orizzonte".

Davide Vernocchi si riferisce, in particolare, alla Polonia, paese nel quale si è recato in visita proprio alcuni giorni fa: "Il settore melicolo polacco si sta attrezzando e organizzando molto bene e in tempi rapidi, sradicando gli impianti ormai datati di mele destinate alla produzione di sidro o di succo concentrato e riconvertendosi alle ultime cultivar più richieste dal mercato. Hanno realizzato nuovi stabilimenti, con tecnologie provenienti in parte anche dall'Italia e hanno costituito centrali per gli acquisti collettivi di merce; tutto questo ha avuto impatto anche sui prezzi di vendita delle mele, che oggi sono su livelli doppi rispetto a qualche anno fa. Inoltre, dispongono di immense superfici coltivabili. Insomma, sono già oggi un grosso competitor per noi e per altri Paesi".

Lo scenario, dunque, è più fluido (si pensi anche alle ultime misure russe contro la Turchia) e complesso che mai: "Per questo - conclude Vernocchi - abbiamo bisogno di Istituzioni che ascoltino quelle che sono le nostre esigenze e che agiscano di conseguenza".