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Prodotto ancora di nicchia ma comunque in crescita

Un primo bilancio sulla stagione del ficodindia

Parliamo ancora di un prodotto di nicchia, ma che gradatamente si sta conoscendo (e consumando) di più; parliamo del ficodindia, prodotto tipico del Sud Italia e commercializzato da agosto a fine novembre/primi di dicembre, tant'è che ormai si è alle battute finali della stagione. "In questi giorni effettueremo gli ultimi due scarichi di merce dalla Sicilia", spiega un grossista di Bologna.

"Rispetto all'anno scorso abbiamo movimentato qualcosa in più, con una domanda maggiore. Tutto sommato la stagione è stata positiva, a parte un problema di qualità registrato a settembre", continua.

Lo stesso grossista riferisce prezzi nell'ordine di 1,20 euro al chilo per i ficodindia sfusi, tra 1,60 e 1,70 euro al chilo per la cassetta da 16 frutti, poi via via a salire con l'aumento della pezzatura: 2 euro al chilo per la cassettina da 14 pezzi, fino a oltre 2,70 euro al chilo per i calibri maggiori (in cassetta significa 12 fichi d'india).


Commercializzazione al mercato all'ingrosso di Bologna (Foto d'archivio).

Dello stesso avviso anche il versante della produzione: "Siamo sul finire della raccolta – spiega un produttore della zona di San Cono (CT) – un termine di stagione un po' anticipato rispetto al solito, quando arriviamo fino ai primi di dicembre. Il mercato appare in crescita negli ultimi anni, sia sul versante dei consumi che della produzione, che oggi è sempre più valorizzata e perfezionata, con un prodotto migliore, raccolto e confezionato meglio, calibrato".

"I volumi – continua il produttore – sono risultati minori che in passato, senza accavallamenti dell'offerta né giacenze. La raccolta invece, dipende molto dalla maturazione, la quale a sua volta è influenzata dalla temperatura, che è stata costante lungo tutta la stagione, mentre in passato era più variabile".

Unica nota dolente, quella dei prezzi alla produzione che quest'anno, lamenta il produttore, "sono stati di 20 centesimi di euro al chilo inferiori rispetto a quelli del 2014; in alcuni mercati il calo è stato anche di 30 centesimi di euro"; una brutta notizia se si considera che "nel fico d'india incidono molto i costi di raccolta e di confezionamento e che su 100 chili raccolti solo un 20% è del calibro maggiore", conclude il produttore.