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Australia: insetti OGM per contrastare la mosca mediterranea della frutta

In Australia, la mosca mediterranea della frutta è responsabile di milioni di danni alle colture: nel suo "menu" ci sono infatti oltre 250 tipi diversi di frutta, dagli agrumi alle albicocche, dalle pesche al mango, alle pere e alle mele.

Per correre ai ripari - riporta la BBC - il Dipartimento all'agricoltura dell'Australia Occidentale (DAFWA) apre agli organismi geneticamente modificati (OGM). All'interno di serre, isolate quindi dal mondo esterno, verranno testate, in questo caso, non delle piante biotech bensì degli insetti geneticamente modificati, creati in laboratorio dall'inglese Oxitec.

La Ceratitis capitata, alias la mosca mediterranea della frutta (Fonte foto Wikipedia)

Questi insetti OGM sono essi stessi mosche mediterranee della frutta, esclusivamente di sesso maschile, il cui DNA è stato modificato con un gene che impedisce alle mosche femmine di raggiungere l'età adulta.

Liberato nell'ambiente, l'esemplare maschio ingegnerizzato si accoppia con la femmina, diventando progenitore di prole femminile con un gene modificato, che programma la morte dell'insetto prima che esso raggiunga l'età adulta, quella della riproduzione, dalla quale originano i danni alla frutta.

Con il tempo, l'uso della mosca OGM dovrebbe portare a una calo della popolazione femminile di mosca mediterranea e, di conseguenza, a una diminuzione di quella totale: oltre che numericamente, il calo avrà impatti anche nella possibilità di riproduzione.

La sperimentazione di questa soluzione - che si è portata dietro anche molte polemiche - arriva anche a seguito del divieto all'uso di insetticidi a base di organofosfati e dalla necessità di trovare nuove soluzioni per la lotta all'insetto. In passato, insetti OGM sono stati usati nelle isole Cayman, in Brasile e a Panama per limitare la diffusione della febbre dengue, veicolata dalle zanzare.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.bbc.com