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Aglio: siamo finalmente giunti all'anno zero

"Parlare di mercato dell'aglio in questo momento ci porta a un'unica affermazione: siamo finalmente giunti all'anno zero. Nel corso degli ultimi tre-quattro anni, i produttori europei hanno sofferto gravi danni economici e questa campagna, finalmente, si è presentata con un buon risveglio sia nei prezzi sia nella domanda". A dichiararlo a FreshPlaza è Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming Srl, azienda specializzata nella distribuzione di aglio sul mercato italiano.

"Da un esame dei paesi produttori più rappresentativi, al momento riscontriamo una fase di rialzo dei prezzi, con una certa scarsità di prodotto. La Cina ha ridotto la produzione e, di conseguenza, le scorte conservate in frigo sono inferiori rispetto alla campagna precedente, con quotazioni che risultano superiori del 30% rispetto a quelle di giugno/luglio scorso".



In Europa, la Spagna presenta una situazione identica. "Dato che l'attuale scenario era già stato previsto a inizio campagna, le grandi imprese trasformatrici hanno stivato più scorte rispetto allo scorso anno, per poter essere autosufficienti per un periodo quanto più lungo possibile, con la speranza di arrivare fino alla prossima campagna. Anche qui i prezzi sono in continuo aumento, a cadenza di 15-20 giorni". Secondo l'operatore, è inoltre significativa l'esportazione dalla Spagna verso paesi considerati non tradizionali: tutte premesse che lasciano presagire un buon esito per questa campagna di produzione e anche per l'inizio della prossima.

Italia e Francia risentono della situazione internazionale. "Le produzioni sono limitate; è infatti necessario importare per poter colmare il fabbisogno interno. I prezzi all'offerta sono in rialzo, ma la risposta dei mercati è molto lenta, senza l'euforia che interessa gli altri paesi produttori. Alcune aziende, come sempre accade, offrono quotazioni basse e qualità scadente per poter competere sul mercato".



Intanto, l'Argentina che già aveva una produzione in calo di circa il 15%, sta vivendo una stagione climatica molto sfavorevole con possibili conseguenze negative su volumi e relativi prezzi. "Già adesso le produzioni più precoci mostrano quotazioni molto alte; d'altro canto, il vicino Brasile si presenta come un mercato di sbocco molto interessato all'acquisto".

Gli Stati Uniti hanno già dato prova di trovarsi in presenza di un mercato deficitario di prodotto, in quanto durante la scorsa estate hanno effettuato acquisti dalla Spagna, contrariamente ai normali flussi di importazione.