Bayer CropScience: grande successo per il lancio di Velum Prime
Due grandi eventi, come testimoniano i brevi video realizzati con uno smartphone dagli "uomini Bayer" che hanno voluto dare voce ai partecipanti – agricoltori, tecnici, distributori: tutti hanno confermato di essere "pronti per la Rivoluzione!". Partecipazione numerosa ai momenti formativi per approfondire le tematiche riguardanti il problema dei nematodi in orticoltura, particolarmente sentito nelle zone del litorale laziale e del Fucino e in tutti gli areali serricoli della Sicilia.
Francesco Paolo D'Errico, esperto di Nematologia, ha aperto i lavori, illustrando oltre agli aspetti legati alla presenza di nematodi e i danni da essi provocati (perdite delle produzioni del 25%, e spesso la morte della coltura) anche come gestire al meglio la difesa contro i nematodi in una strategia integrata.
A seguire, Gabriele Panizza, Crop Manager Orticoltura di Bayer CropScience in Italia, ha confermato che Velum Prime è uno dei più importanti prodotti nati dalla ricerca Bayer. "Da anni mancava una vera innovazione sul mercato. Al contempo, le soluzioni esistenti hanno dovuto affrontare severe restrizioni per il loro profilo tossicologico e ambientale. Oggi inauguriamo un vero e proprio cambiamento nella difesa dai nematodi: una difesa sostenibile, con la S maiuscola. Nella nostra comunicazione, abbiamo usato volutamente una parola rivoluzione, a conferma del fatto che Velum Prime non controlla solo i nematodi ma possiede anche un'attività fungicida contro l'oidio".
Durante l'evento di Ragusa, Salvatore Leocata del Centro di saggio Ara, ha affermato: "Sono state realizzate 15 prove sperimentali dal 2012 al 2015 su diverse colture protette (pomodoro, cetriolo, melone, zucchino) e Velum Prime si è dimostrato un valido strumento nelle strategie integrate di lotta ai nematodi nell'areale serricolo siciliano".
L'evento di Latina
Con una presentazione sul Regolamento CE n. 1272/2008 (CLP) relativo a classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e dei formulati e sulle novità per il settore degli Agrofarmaci è poi intervenuto Giovanni Arcangeli, Responsabile delle registrazioni in Bayer CropScience in Italia. "Siamo il settore più normato di tutti, i nostri prodotti sono altamente tecnici e sono molto studiati e valutati. Con questa consapevolezza dobbiamo quindi usare al meglio i prodotti a disposizione. Per la tutela dell'operatore e della salute dell'uomo e dell'ambiente".
Giuseppe Simioli, Field Marketing Specialist per l'Orticoltura del Centro/Sud Italia di Bayer CropScience in Italia, ha riportato le esperienze di numerosissime prove di efficacia di Velum Prime condotte sia dalla divisione Ricerca & Sviluppo Bayer che dai principali Centri di saggio (Bioagritest-Crescenzi, ARSSA Abruzzo-Crivelli, Sagea). "Intervenire nelle giuste fasi e con una giusta strategia è il primo passo per difendere al meglio la coltura. E questo non bisogna mai dimenticarlo", ha aggiunto presentando l'approccio integrato e sostenibile di Bayer per il controllo dei nematodi galligeni e dell'oidio che prevede l'utilizzo non solo di Velum ma anche di Flocter (prodotto biologico da utilizzare nella fase di pre-trapianto) e Flint Max (antioidico da utilizzare successivamente al post-trapianto).
L'evento di Ragusa
A chiusura dell'evento di Sabaudia, Greta Pignata, Communication & Sustainable Agriculture di Bayer CropScience in Italia, si è soffermata sulla strategia aziendale con un messaggio molto chiaro: mantenere l'agricoltore al centro. "Le attività di Bayer sono progettate sulle reali esigenze dell'agricoltore, per un'offerta di valore a 360° con prodotti e soluzioni innovativi, figure competenti sia di sede che di territorio ma anche iniziative di comunicazione. Un valido esempio è il portale www.colturaecultura.it, nato per dare voce ai protagonisti dell'agricoltura italiana, promuovendo conoscenza e valorizzazione dei prodotti dell'agroalimentare, che tutto il mondo ci invidia per qualità e sicurezza".
Velum Prime è registrato su Solanacee (pomodoro, peperone e melanzana) e Cucurbitacee (zucchino, zucca, cetriolo, cetriolino, melone e anguria) in serra. A breve il suo utilizzo sarà ampliato con l'introduzione di nuove colture.
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