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Al road-show del Consorzio di tutela Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco

Radicchio, la biodiversita' fa la differenza

Una campagna europea di comunicazione e promozione della frutta e della verdura DOP e IGP di Francia, Italia e Germania (#DopIgpGustaLaDifferenza) ha l'obiettivo di informare consumatori e professionisti del settore circa i prodotti comunitari tutelati e i loro molteplici vantaggi grazie alla valorizzazione del territorio.

In questo ambito, il 16 novembre 2015 si è tenuto nella terra del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP un road-show per spiegare cosa c'è dietro questo ortaggio unico, il cui nome arriva in tutto il mondo, senza bisogno di traduzione: il radicchio, appunto.



Uscito indenne, se non rafforzato, dalla crisi dei consumi - e dei prezzi - che ha colpito la quasi totalità dei prodotti ortofrutticoli, lo sviluppo del radicchio non conosce sosta. Secondo i dati GFK Italia, dalle 40.000 tonnellate acquistate dagli italiani nel 2007 si è arrivati alle 67.000 del 2014, con uno straordinario 67% in più in sette anni.



Il "modello Veneto" è vincente, soprattutto quando, all'eccellenza dell'ortaggio, abbina l'attenzione per il territorio in cui è coltivato. Così il Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco ha organizzato una visita alla scoperta dei suoi pregiati radicchi in una delle aziende associate all'avanguardia in fatto di rispetto per l'ambiente e per la biodiversità: l'Azienda agricola biodiversa Nonno Andrea.



Di Paolo Manzan (nella foto sotto), presidente del Consorzio di tutela, l'azienda è situata a Villorba, a nord di Treviso, e si estende su circa 70 ettari di terreno. Specializzata nella coltivazione di ortaggi, in particolare radicchi, produce anche frutta, colture estensive, indispensabili per la rotazione, uva da vino e miele da agricoltura biologica.



Su 25 ettari di terreno, l'azienda produce 230 tonnellate di Radicchio Rosso di Treviso, mentre altri 15 ettari sono investiti a Variegato di Castelfranco con una produzione annuale di circa 120-130 ton.

Il Radicchio di Treviso IGP deve la sua particolarità alla fase di imbianchimento, durante la quale la radice del radicchio viene immersa in acqua corrente di risorgiva per circa 15 giorni. E' in questo periodo che, nel cuore del radicchio, si forma la parte più ambita, il germoglio (nella foto sotto) che, tolte le foglie esterne, viene gustato fresco o cucinato. Alimento prezioso in tutti i sensi, visto che per ottenerlo si conserva solo il 30% del peso di un cespo di radicchio!



"Gestiamo l'azienda - ha detto Manzan - secondo i criteri di sostenibilità, utilizzando tecniche agricole in grado di rispettare l'ambiente e la biodiversità. Per questo siamo impegnati a conservare la vita della flora e della fauna e la qualità di aria, acqua e suolo".


La lavorazione del radicchio.

"Con la gestione biodiversa - ha osservato l'imprenditore agricolo - abbiamo anche dimezzato i costi dei trattamenti chimici, che incidono per il 20% su tutti i costi di produzione. I prodotti Nonno Andrea si fregiano del sigillo Biodiversity Friend, primo standard di biodiversità in agricoltura che garantisce la salubrità e l'elevato grado di naturalità dell'ambiente di coltivazione, grazie al monitoraggio attento dei microorganismi presenti".



Ma non finisce qui. Per l'equilibrio dell'ecosistema in azienda si piantano specifiche siepi e si posizionano nidi e alberghi per insetti. Con l'assistenza tecnica della OPO Veneto è stato poi possibile introdurre l'utilizzo di concime pellettato, funghi antagonisti e micorrize, e sostanza organica matura che riducono la dipendenza da concimazioni e sistemi di difesa chimici.

Al proprio interno l'Azienda Nonno Andrea ha anche un punto vendita dove è possibile acquistare i prodotti di stagione appena raccolti o le marmellate, i sottoli e il Savor confezionati in pratici vasetti.