"Solo la bianca, che è il cavallo di battaglia nazionale - spiega Marmocchi - procede più lentamente. Anche perché, in Italia e all'estero, sta arrivando il prodotto spagnolo, di buona qualità e con prezzi concorrenziali".
In Europa, la Spagna è l'unico paese, insieme all'Italia, a produrre cipolle bianche, mentre la Francia produce le gialle e Paesi Bassi, Germania e Austria perlopiù varietà gialle e rosse.
"Quest'anno - continua l'imprenditore - c'è poco calibro grosso (8/10, il cosiddetto fiorone, ndr); è prevalente quello centrale, 6/8 millimetri, che è anche quello meglio valutato. Se l'anno scorso, a causa delle piogge, la percentuale di fiorone era superiore al 40%, quest'anno non supera il 5% e si vende come pezzatura normale, a prezzo pieno".
Ma il calibro centrato non è l'unico elemento che caratterizza l'annata 2015. "C'è carenza di prodotto - osserva Marmocchi - Le semine sono state minori e si stima una produzione del 30-40% in meno. Difficilmente arriveremo con le scorte alla fine di marzo. Noi, poi, abbiamo già ritirato alcuni quantitativi di cipolle bianche dal Piemonte, cosa che non facevamo da una decina d'anni".
Acquisti "fuori porta" anche per le cipolle gialle e rosse, delle quali Marmocchi si è rifornito ad Avezzano, L'Aquila. "Una piacevole sorpresa - commenta - visti i livelli qualitativi soddisfacenti".
Sul fronte dell'export, poco movimento. Le temperature sopra la media stagionale e l'embargo russo si fanno sentire. Unica eccezione il Regno Unito, dove la Marmocchi Angiolino esporta volumi comunque ridotti.
"Sul mercato interno - conclude Marmocchi - vanno molto bene le piccole confezioni, come le vertbag da un chilo e i tubi da 500 grammi (nelle foto sopra), contenenti tre o quattro frutti".
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