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"Termina Expo Milano 2015, adesso comincia la vera sfida. Mattarella: "Combattere fame e sete significa pace"

Sono stati 21,5 milioni i visitatori di Expo 2015, in un arco di sei mesi: 20 milioni l'obiettivo che si era data l'organizzazione, 2 milioni gli studenti, 7 milioni gli stranieri, 300 visite istituzionali e 60 i capi di Stato che hanno visitato la manifestazione.

I padiglioni erano 54 (Giappone il preferito, seguito in ordine da Cina e Kazakistan), 140 i paesi che a vario titolo hanno partecipato, 9 cluster tematici, poi ancora una forza lavoro rappresentata da 20mila persone assunte per l'occasione e 8mila lavoratori.


L'Albero della Vita, simbolo di Expo Milano 2015.

Ancora: 570 i milioni di euro spesi per mangiare all'interno dell'area dell'Esposizione, con un consumatore su due (il 47%) che ha giudicato i prezzi alimentari troppo cari, mentre tra viaggi, ingresso e pernotti, Coldiretti stima che per Expo siano stati spesi 2,3 miliardi di euro; 150mila gli euro donati nel padiglione del Vaticano, 26 le tonnellate di cibo recuperate dal Banco Alimentare durante i 6 mesi di Expo e 60 i milioni di tonnellate che conta di recuperare terminata la manifestazione, tra hamburger surgelati e pasta.

Pesava 1,5 quintali per 3 metri di lunghezza il panino doc da record (pane di Altamura Dop, farcito da salumi altrettanto Dop) sfornato da Coldiretti e donato al Banco Alimentare. Sono stati 486mila i tweet con l'hashtag #Expo2015 e 1,8 milioni le foto postate su Facebook.


Il Decumano.

Sabato 31 ottobre 2015 la manifestazione si è chiusa ufficialmente, passando il testimone ad Astana 2017 (Kazakistan) e Dubai 2020 (Emirati Arabi Uniti), sedi dei prossimi Expo, rispettivamente a tema 'Il futuro dell'energià e 'Unire le menti, creare il futurò.

Destino del sito milanese della manifestazione a parte, la domanda è "cosa accadrà ora?" Perché il tema di questo semestre, 'Nutrire il pianeta, Energia per la Vita', richiama sfide che certo non si chiudono con i cancelli dell'Expo 2015, perché, come sintetizzato in chiusura della manifestazione anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "combattere la fame e la sete vuol dire pace".


L'area dove si è svolta la cerimonia di apertura e quella di chiusura.

Una prima base di partenza sarà la Carta di Milano, redatta proprio ad Expo 2015 da 5mila esperti del settore, e che ha raggiunto 1 milione e mezzo di firme. "La Carta – commenta il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina - ha assolto al suo compito: riempire di significato e di responsabilità la piattaforma espositiva, provocare animate discussioni, impegnare cittadini, associazioni, imprese e istituzioni a riflettere sulla sfida della sicurezza alimentare più di quanto non abbia mai fatto una esposizione in tutta la sua lunga storia. L'obiettivo Fame zero entro il 2030 ha dato anima all'Esposizione e i grandi paradossi del nostro tempo, a partire da spreco, obesità e malnutrizione, hanno costretto tutti a misurarsi con impegni e responsabilità nuove per affermare una vera democrazia del cibo. Expo ha rappresentato il tempo della semina, ora siamo pronti a coltivare le sue idee e a raccogliere frutti importanti".


Palazzo Italia, dove tutti i visitatori hanno potuto siglare la Carta di Milano.

In breve la Carta di Milano ricorda come il diritto al cibo sia un diritto umano fondamentale, come sia necessario lavorare sul fronte della lotta allo spreco alimentare, come il suolo agricolo vada difeso e tutelato. La Carta assegna poi un ruolo fondamentale all'educazione alimentare e ambientale per diffondere la cultura per una sana alimentazione come strumento di salute globale. Sul fronte del lavoro, parla di contrasto al lavoro irregolare minorile e della necessità di sostenere il reddito di agricoltori, allevatori e pescatori. Punta poi a salvaguardare la biodiversità, esorta a un maggiore investimento nella ricerca, ricorda ancora come il cibo sia un patrimonio culturale e invita a una strategia di lungo periodo per contrastare il cambiamento climatico.


Il ministro Martina alla cerimonia di chiusura di Expo Milano 2015 (Fonte foto: Twitter)

"Al mondo Expo lascia un messaggio forte affidato alla Carta di Milano, che indica un percorso di crescita, di consapevolezza del ruolo che riveste l'agricoltura per nutrire il Pianeta, ma anche per una sua evoluzione attenta all'ambiente e alla sostenibilità", spiega il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi sull'eredità di Expo. "E' da qui – riprende - che dobbiamo ripartire per internazionalizzare, innovare, fare rete in Italia e fuori, anche con i Paesi che oggi consideriamo concorrenti sulla produzione mediterranea, trovando nuovi percorsi comuni sui mercati mondiali, promuovendo una nuova integrazione pubblico–privato su scala internazionale".

Tra i Capi di Stato e Premi Nobel che l'hanno firmata, ci sono personalità come Sergio Mattarella, Matteo Renzi, Angela Merkel, Francois Hollande, Dilma Rousseff, Evo Morales, Akie Abe, Alassane Ouattara, Amartya Sen e Shirin Ebadi.

Carta di Milano a parte, per l'organizzazione Fairtrade - che all'Expo Milano 2015 ha partecipato con più di 40 eventi dislocati tra il Future Food District, il Cluster Cacao e Cioccolato, Cascina Triulza, l'Expo Conference Center e il Teatro di Slow Food - è necessario ridare centralità a pratiche di coltura sostenibile e attribuire più dignità al lavoro degli agricoltori attraverso modelli di impresa responsabile; è questa – sostiene l'associazione - la chiave per ripensare il futuro del cibo, ed è questa l'eredità che il circuito del commercio equo ha consegnato all'Esposizione Universale.



"Abbiamo mostrato che è possibile fare impresa in un modo nuovo, più attento alle esigenze delle persone e del pianeta, e che in tale contesto ciascuno può fare la sua parte, scegliendo con responsabilità. Da questi traguardi proseguiamo con energia nel nostro percorso" dichiara Giuseppe Di Francesco, presidente di Fairtrade Italia.

In occasione del Fairtrade Day è partito un progetto di lavoro per i prossimi anni sugli Obiettivi di Sviluppo adottati dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso settembre, che per la prima volta fanno rientrare il settore privato e le organizzazioni della società civile all'interno della strategia ONU, mentre la firma di un accordo tra Fairtrade Italia e Proecuador ha aperto un progetto di scambi commerciali tra l'Ecuador e l'Italia.


Un momento della cerimonia di chiusura (Fonte foto: Twitter)

Alla voce solidarietà c'è poi anche la sezione Coldiretti 'No farmers no party', dov'è stato siglato un accordo con il Banco Alimentare per l'offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti di frutta, ortaggi e dolci, tra gli altri prodotti, ai meno abbienti. "Abbiamo voluto contribuire ad affrontare i giorni dell'Expo accogliendo l'invito di Papa Francesco che, nel giorno dell'inaugurazione dell'Esposizione, aveva esortato a non dimenticare in questo importante evento 'i volti dei milioni di persone che oggi hanno fame e oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano' ", spiega il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo.

Su tutto, infine, si staglia anche un 'piano b', b come biologico: "Il biologico ha aiutato Expo nella ricerca di un modello agricolo per nutrire il pianeta", spiega Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB uno dei più importanti enti di certificazione italiani per l'agricoltura biologica. "Ora – continua - dobbiamo lavorare sodo sia in ricerca e sperimentazione per migliorare ancora la qualità del bio, sia in semplificazione e informatizzazione perché le procedure siano più rapide e i legami di filiera più forti".