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Per il 74% dei visitatori e' un successo del Paese

Expo 2015: gli italiani hanno detto si'

Per tre italiani su quattro, precisamente il 74%, l'esperienza di Expo può essere considerata un successo del nostro Paese. E, se il 16% è indifferente, solo il 7% la ritiene un insuccesso, mentre il 3% dichiara di non avere un'opinione. E' quanto emerge dalla prima indagine completa sul bilancio dell'Esposizione universale di Milano elaborata da Ixè per Coldiretti e presentata ieri 26 ottobre 2015 al Forum sull'eredità di Expo 2015 e sulle sfide future.


(Foto Coldiretti).

Al Conference Centre di Expo è stata dunque presentata la "prima radiografia" della manifestazione milanese che, secondo il 68% dei visitatori, ha portato o porterà effetti positivi sull'immagine internazionale, sull'economia e sul lavoro. Per il 51% sarà proprio l'alimentare a beneficiarne di più.

"Non è un caso - sottolinea la Coldiretti - che il Made in Italy a tavola si appresti a mettere a segno nel 2015 il record storico nelle esportazioni grazie anche a incrementi che vanno dal 70% della mozzarella di bufala Campana al 25% delle mele del Trentino, dal 78% dell'ortofrutta barese al 32% dei vini del Chianti".

Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole si è aggiunta la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell'Esposizione che ha fatto da volano ai prodotti agroalimentari nazionali all'estero. Che nel 2015 faranno registrare il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro: sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi, un incremento del 7% nonostante le difficoltà provocate dall'embargo russo.

Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%) ma in crescita sono anche le esportazioni nei paesi dell'Unione europea (+3,8%). "Il Made in Italy a tavola - spiega la Coldiretti - fa registrare un vero e proprio boom soprattutto in Cina con il 32,7% in più e negli Stati Uniti con il +23,2%".


(Foto Coldiretti).

E, ancora, l'indagine rivela una media di tre ore di fila per Expo, ma l'88% dei visitatori è contento. Il 52% è andato a Expo una sola volta, il 35% due volte, l'11% tre volte e il 2% addirittura quattro volte. La maggiore criticità segnalata dai visitatori è l'eccesso di virtualità, indicato dal 34%, mentre per il 17% è la scarsità di aree di sosta per riposare.

La presenza di uomini e donne si equivale, con un leggera prevalenza dei primi che sono il 53% mentre, per quanto riguarda l'età, il 28% sono sotto i 34 anni, il 39% hanno una età compresa tra i 34 e i 54 anni e il 33% sopra i 55 anni. La provenienza è da tutto il territorio nazionale, con il 41% dal Nord-Ovest, il 23% dal Nord-Est, il 16% dal Centro e il 20% da Sud e isole.

Per il 49% l'accensione dell'albero della vita è stato l'appuntamento memorabile dell'evento. L'albero, poi, è piaciuto all'88% dei visitatori.

Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti, il Giappone (che è anche in cima alla lista della cucina straniera più apprezzata) con il 21% dei consensi, seguito dalla Cina (9%) e dal Kazakistan (8%). Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di più, al primo posto c'è Palazzo Italia (26%), seguito da Perugina (15%), Coldiretti (12%), Coop e Eataly (11%).


(Foto Coldiretti).

Per mangiare all'interno di Expo i visitatori hanno speso in media 27 euro, con il 32% che ha scelto un cucina esclusivamente italiana, il 25% solo quella straniera, il 34% ha provato sia la straniera che quella italiana.

Tra gli interventi è stato giudicato come più significativo di tutti quello di Papa Francesco all'apertura della kermesse (42%), seguito dalla visita di Michelle Obama (22%) e dall'intervento del segretario generale dell'Onu Bank Ki Moon (20%).

A seguire si è svolto l'approfondimento sul tema "Expo: l'eredità e le sfide future" con i ministri Maurizio Martina (Politiche agricole) e Giuliano Poletti (Lavoro), il presidente Federalimentare Luigi Scordamaglia, il presidente Coop Italia Marco Pedroni, il presidente Unilever Italia Angelo Trocchia e Paolo De Castro, relatore permanente sui profili di competenza agricola del negoziato per il libero scambio tra Usa e Ue (TTIP) del Parlamento europeo.

"C'è una diplomazia dell'Expo che ha funzionato e c'è una riconoscibilità dell'Italia sui temi della cooperazione agricola e alimentare che oggi è molto più forte di sei mesi fa - ha affermato Maurizio Martina al convegno - Da Expo viene anche un indotto immediato legato alle nostre produzioni alimentari e alla forza dell'esperienza agroalimentare italiana. Come sapete i dati dell'export sono molto positivi".

"Da questo evento - ha terminato Martina - abbiamo avuto un ritorno di attenzione straordinaria all'esperienza agricola. Abbiamo dato un'anima all'Expo e abbiamo contribuito a reinterpretare la funzione dell'esposizione nell'ottica dei nuovi tempi in cui siamo".

"Agricoltori, produttori, distributori "possono avere anche dei conflitti interni ma gli obiettivi generali devono essere condivisi - ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - Se il tema è quello della fiducia del consumatore, della sicurezza alimentare, allora diventa un problema di tuta la filiera. E' il tema di questa società quello della sua capacità di affermarsi nel mondo, se uno guarda la punta delle scarpe continua a litigare, ma se guarda lontano non può che aiutarsi".

"La filiera agroalimentare è il vero vincitore di Expo - ha detto il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia - e il lascito più importante è che, muovendoci in maniera unita e integrata, l'Italia non ha mai avuto tante opportunità di successo a livello globale".

"Anche sugli aspetti che vedono industria e produzione distanti - prosegue Scordamaglia - dobbiamo trovare una sintesi. Sul latte in polvere nei formaggi la soluzione è la massima trasparenza, il consumatore deve in sostanze essere messo in condizione di poter scegliere".