Tutta italiana la cordata che progetta il parco agroalimentare in Egitto
L' obiettivo è quello di organizzare una piattaforma di aggregazione, lavorazione e servizi di mercato per i prodotti agricoli freschi del bacino produttivo: prodotti orticoli, carne di pollame fresco, filiera del latte.
In foto, al centro Gian Luca Bagnara; insieme a lui, i tecnici Unido.
L'esigenza del Governo Egiziano è quella di organizzare filiere a maggior valore aggiunto, reti di imprese e tutti i relativi servizi per poter qualificare il prodotto sui mercati internazionali. Attualmente oltre il 40% del prodotto agricolo viene sprecato per mancanza di sistemi di qualità e di servizi di lavorazione e catena del fresco per fornire la città del Cairo.
Questo rappresenta un progetto considerato strategico dal Governo Egiziano per migliorare la sicurezza alimentare.
Tale piattaforma potrà funzionare non solo per portare i prodotti egiziani sui mercati internazionali in contro stagione ma anche nel flusso inverso. Occorre tenere infatti presente che nel periodo di luglio-agosto le temperature eccessive impediscono la coltura di prodotti ortofrutticoli freschi, come pesche e nettarine, e questa è un'ottima finestra per i prodotti dall'Italia verso l'Egitto. Inoltre, la crescita del livello di reddito della popolazione e della popolazione stessa (+2.5% annuo) sta portando ad un maggior interesse per i prodotti frutticoli invernali dall'Italia come mele, pere e kiwi.