Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Il bilancio della passata campagna 2014/15

Pere: l'export italiano cresce ma l'87% rimane nella UE

In procinto dell'inizio della campagna pere 2015/16, diamo uno sguardo conclusivo alla campagna 2014/15 per conoscere i tratti salienti che possono essere importanti per approcciare nel modo migliore la campagna entrante

L'andamento delle esportazioni di pere
Nell'ultima campagna di commercializzazione (2014/15), con oltre 163.000 tonnellate, l'export italiano di pere evidenzia un aumento del 14% rispetto ai valori raggiunti nel periodo 2013/14. A fronte di volumi in crescita si contrappone un posizionamento del valore in leggera diminuzione, dovuto alla contrazione del prezzo medio annuo, sceso del 13%.

Come consuetudine, i Paesi dell'UE28 hanno assorbito i maggiori quantitativi di prodotto esportato, segnando il volume maggiore dell'ultimo quinquennio ad eccezione del 2011/12. In quest'ultima stagione l'87% dell'export totale di pere è stato spedito verso i Paesi comunitari, con la Germania principale mercato, la cui quota però scende al 41% del totale, contro il 43% della precedente stagione, nonostante un volume maggiore.

Tra i mercati in lieve calo troviamo anche Francia e Regno Unito, mentre incrementa il volume spedito verso Romania, Austria, Croazia ed Ungheria; stabile la rappresentatività sul totale del prodotto inviato verso Grecia e Slovenia, ma con volumi in lieve aumento.

I quantitativi di merce indirizzata verso i Paesi Africani sfiorano le 11.700 tonnellate e rappresentano il 7% del totale complessivo. Si conferma in ascesa il volume destinato alla Libia anche in quest'ultima occasione, arrivata al terzo posto assoluto.

Pere - Trend delle esportazioni italiane, quantità, valore e prezzo medio. Clicca qui per un ingrandimento.

Fonte: elaborazioni CSO su dati Istat

La dimensione del mercato dei Paesi Europei Extra-UE28 appare nel complesso ancora in diminuzione, scendendo al 4% del totale in quest'ultima stagione. La flessione è imputabile al minore assorbimento del mercato russo (a seguito dell'embargo scattato da agosto 2014 in avanti) mentre i volumi destinati alla Svizzera si mantengono quasi costanti.

Pressoché stabile anche il prodotto diretto nel Nord America, con una lieve flessione del mercato statunitense, compensata del leggero aumento del Canada.

Ancora marginali le esportazioni nelle rimanenti aree, tra cui emerge un incremento delle spedizioni dirette in Armenia, Brasile e alcuni paesi medio-orientali.

Grazie anche a una più marcata precocità delle raccolte 2014, i quantitativi inviati durante la fase iniziale della campagna 2014/15 sono risultati superiori rispetto alla stagione antecedente. Tra settembre e novembre il volume mensile movimentato è stato maggiore rispetto ai mesi da dicembre a maggio.

L'andamento delle importazioni di pere
Dopo il biennio 2012-2013 contraddistinto da volumi più limitati (inferiori alle 100.000 tonnellate complessive), le importazioni di pere nel 2014 sono risalite avvicinandosi a quelle registrate negli anni precedenti; con quasi 103.000 tonnellate il volume è aumentato dell'8% rispetto all'ultima annualità. Il volume 2014 rimane comunque inferiore di circa 15 punti percentuali rispetto a quello raggiunto nel periodo 2009-2011.

Nonostante i maggiori quantitativi in entrata nel 2014, l'aumento dei volumi di pere estere in arrivo in Italia non ha interessato tutti i principali Paesi fornitori.

I quantitativi arrivati dai paesi Sudamericani sono calati a 48.000 tonnellate contro le oltre 52.000 del 2013, il 47% del totale contro il 55% dell'anno precedente. Sia il prodotto di origine argentina, (36% del totale) che i quantitativi del Cile (10% del totale) appaiono in calo rispetto alla stagione precedente. E' aumentato invece in contro stagione il volume di pere in arrivo dal Sudafrica che nel 2014, con 8.000 tonnellate, rappresenta l'8% dei quantitativi importati.

Pere - Trend delle importazioni italiane, quantità, valore e prezzo medio. Clicca qui per un ingrandimento.

Fonte: elaborazioni CSO su dati Istat

Al contrario, le pere provenienti dai Paesi dell'UE28, salgono al 45% dei volumi complessivi incrementando di otto punti percentuali sul 2013. La movimentazione complessiva in entrata raggiunge il valore tra i più elevati degli ultimi anni.

Tra questi Paesi, il primo fornitore è ancora una volta la Spagna (con una quota in risalita al 27%), seguita a distanza da Paesi Bassi e Francia, con quote variabili tra il 7% ed il 5% del totale, tutte in incremento rispetto alla precedente stagione. In forte ascesa il volume di pere portoghesi che nel corso del 2014 hanno raggiunto il 4% del totale. Questa maggiore movimentazione appare evidente a partire dal 2013 in avanti e si conferma nei mesi iniziali 2015.

Nel primo semestre del 2015 si registra però una contrazione del volume in ingresso del prodotto estero. Nel complesso i quantitativi arrivati tra gennaio a giugno ammontano a circa 67.250 tonnellate contro le circa 73.000 tonnellate dello stesso periodo 2014 (-8%).

Appaiono ancora in marcata flessione le pere provenienti dall'Argentina, da oltre 36.000 tonnellate dello scorso anno a circa 25.000 del 2015, che potrebbe rappresentare il valore più contenuto dell'ultimo decennio. Parallelamente sembra incrementare il Cile salito ad oltre 16.200 tonnellate: il 55% in più del contenuto 2014 ma anche il +20% sulla media 2010-2013.

Aumenta, anche se in misura minore, il Sudafrica con circa 8.000 tonnellate, qualche punto percentuale al di sopra dello scorso anno. Oltre 6.000 tonnellate ciascuna sono arrivate da Paesi Bassi e Spagna ma con trend opposti nel confronto colla scorsa stagione: in ascesa l'Olanda, in flessione il Paese iberico.

Fonte: CSO per FreshPlaza
Data di pubblicazione: