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"La "zafarana" di Tortora (CS): il peperone rosso dolce dalla tipica forma "a corno di capra"

Dal 2 al 4 ottobre 2015, a Tortora, in provincia di Cosenza, è stata celebrata la "zafarana": il peperone rosso dolce dalla tipica forma "a corno di capra". Una tre-giorni di promozione del territorio, con focus particolare su uno dei prodotti che più lo caratterizza.

La settima edizione della Zafarana Fest, tenutasi nel centro storico del paese del Cosentino, ha visto una folta partecipazione di pubblico impegnato in tutta una serie di attività connesse al peperone dolce locale. Stand enogastronomici e artigianali, musica e intrattenimento e un convegno dal titolo "La zafarana e la nostra identità", durante il quale sono state discusse le potenzialità di questo prodotto e le possibilità di crescita che esso è in grado di offrire al territorio di Tortora.



A Tortora, il peperone (nome scientifico: Capsicum anuum) è conosciuto come Zafaràna, termine di genere femminile, che deriva dal latino safranum o dall'arabo zafràn.

I Tortoresi ne fanno abbondante uso in cucina, polverizzato (zafaràna pisàta), come condimento, oppure come vera e propria vivanda per antipasti e secondi piatti. Recentemente se ne sta diffondendo l'utilizzo anche nel settore dolciario.

Coltivata su buona parte del territorio comunale, dal livello del mare fino a 750 metri di altitudine, la zafaràna tortorese ha la tipica forma "a corno di capra" e uno scarso contenuto di capscina che la rende dolce al palato.

L'Associazione "La zafaràna di Tortora" (www.zafaranaditortora.it) si propone di valorizzarne e promuoverne la produzione e la commercializzazione, attraverso il recupero delle antiche sementi. A tal fine organizza l'annuale Zafaràna Fest.



La raccolta delle zafaràne verdi avviene dopo circa 50 giorni dall'impianto e quella delle zafaràne rosse entro i venti giorni successivi, tra la metà di agosto a la fine di ottobre.

Da ogni chilogrammo di peperone appena raccolto si ricavano 35 grammi di polvere di peperone, la cosiddetta zafaràna pisàta. Subito dopo la raccolta, i frutti maturi vengono raggruppati in serti (nzèrte), a forma di collane, ottenuti facendo passare uno spago tra i piccioli (pitìnguli) dei peperoni.



Le nzèrte vengono poi appese, solitamente all'aperto e comunque in un luogo all'ombra e asciutto, e quindi lasciate essiccare. I peperoni essiccati vengono ripuliti dalle eventuali impurità, abbrustoliti nel forno a legna e pestate in un recipiente di legno (cozza).