Cambio alla guida di Eataly: Andrea Guerra succede a Oscar Farinetti
Oscar Farinetti, patron e creatore del gruppo alimentare, lascia dunque il timone e avrà solo un ruolo da "panchinaro": non entrerà più - come dichiarato in un'intervista - nelle scelte organizzative.
L'obiettivo è raddoppiare i ricavi nei prossimi due anni e preparare la società all'initial public offering a Milano.
"Oscar Farinetti è stato uno dei pochi a capire che il mondo di oggi si muove sulle emozioni", afferma Guerra con il Financial Times riferendosi al successo di Eataly. Fondato 10 anni fa in Piemonte, Eataly è un gigante da 350 milioni di euro di ricavi, di cui 10 milioni che arrivano dal suo punto vendita americano di New York. Eataly ha aperto da poco a Seul e aprirà un punto vendita a Monaco prima di Natale. Un secondo negozio è atteso a New York vicino Ground Zero nella prossima primavera, seguito da Los Angeles e Boston. Il debutto in Gran Bretagna è previsto per l'autunno del prossimo anno, seguirà Parigi.
A questo punto, secondo Farinetti, il gruppo sarà pronto per approdare in Borsa. "E' un traguardo importante", afferma Guerra che, con l'incarico, dovrebbe assumere il 5% della società. "Eataly rappresenta la nuova onda dell'Italia, quella del possiamo fare, possiamo creare nuove attività, possiamo farlo" precisa Guerra. "Non ho avuto un capo per lungo tempo e mi piaceva quel capo", mette in evidenza Guerra in merito alla sua esperienza con Renzi. Guerra si esprime positivamente anche sulla sua esperienza lavorativa a Roma con i colleghi del settore pubblico. "Nel gestire le emergenze non ho mai visto gente migliore".
Sulla decisione di ritirarsi, Farinetti (nella foto a destra) conferma invece che non entrerà nelle scelte organizzative e allo stesso tempo commenta che "Andrea Guerra è bravissimo, ha un carattere e una creatività davvero adatti a Eataly. Lo conosco e lo stimo da tanto tempo, da quando era amministratore delegato della Merloni e io, con Unieuro, ero il suo principale cliente italiano. E poi ha una profonda esperienza internazionale, che ci servirà per sviluppare il gruppo, e la capacità da far diventare grandi le aziende". Sul fatto che il nuovo manager sarà anche socio di Eataly e il Financial Times scrive che avrà il 5%, Farinetti precisa invece: "No, i numeri sono completamente diversi e comunque non voglio parlare di numeri. Posso dire solo che Andrea sarà interessato al miglioramento della società anche attraverso delle azioni".