Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
In Germania ortofrutta in Gdo all'89%, Italia al 61%

Le OI ortofrutticole europee a confronto per un maggiore coordinamento

In un mondo sempre più globale, anche le organizzazioni interprofessionali ortofrutticole di ogni Paese hanno necessità di un maggiore coordinamento tra loro per poter esporre in modo omogeneo le loro richieste in Europa e avere più forza nei confronti della Grande Distribuzione (Gdo), principale canale di vendita.

Si è parlato di questo, e della necessità di creare un coordinamento europeo, nel convegno organizzato da Ortofrutta Italia (OI) a Macfrut, "Il ruolo delle organizzazioni interprofessionali ortofrutticole nei rapporti di filiera e un possibile coordinamento europeo. Esperienze a confronto di Spagna, Francia, Italia e Ungheria".



E' stata la prima occasione in tutta Europa in cui sono state messe a confronto le attività, così diversificate, delle OI ortofrutticole riconosciute nei Paesi Membri dell'UE.

Presenti i rappresentanti di Hortyfruta, Interfel, Ortofrutta Italia e FruitVeB; mancava la rumena Prodcom. Secondo Nazario Battelli, presidente di Ortofrutta Italia, è scoraggiante l'assenza e il disinteresse del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) sulla materia; nonché le inspiegabili lungaggini burocratiche riguardanti l'interprofessionale ortofrutticola italiana, "se si tiene conto - spiega sempre Battelli - che in Belgio è già nata una OI che deve chiedere il riconoscimento rispetto al nuovo Regolamento 1308/13 e che, anche nei Paesi Bassi, sembra se ne torni a parlare".



"Con l'inizio di un nuovo mandato si rinnova l'impegno delle rappresentanze associate, si razionalizza la base sociale e si attendono le determinazioni per il riconoscimento e per le procedure di applicazione della nuova Legge. La consolidata tradizione dei rapporti fra i soci prevede di non costituire budget operativi, né una struttura operativa, affidandosi solo all'attività statutaria dei membri del Consiglio di amministrazione e dei Comitati di prodotto".

"Tra le altre cose, il nostro ruolo nella filiera ortofrutticola - ha spiegato Battelli - prevede l'innovativa Promozione generica collettiva a budget zero (vedi esempio sotto - cfr. FreshPlaza dell'11/09/2015), con l'obiettivo di valorizzare il prodotto e stimolarne il consumo nel periodo di maggiore potenziale qualitativo. Importanti diventano quindi il richiamo alla stagionalità, alla territorialità, alla migliore qualità organolettica e l'evidenza istituzionale della provenienza del messaggio: l'Organizzazione Interprofessionale, ovvero tutta la filiera, e il Mipaaf, cioè la Pubblica amministrazione competente".


Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

"Serve - ha concluso Battelli - che i rappresentanti delle attività economiche legate all'ortofrutta decidano per un ruolo più efficace e strutturato dell'OI, come opportunità di miglioramento per il settore; da canto suo, il Mipaaf dovrebbe favorire una prospettiva organica degli strumenti a disposizione della filiera del composito mondo ortofrutticolo che coniughi le prerogative nazionali del settore - strategia, programmazione, promozione, tra le altre - con le aree distrettuali di alcuni prodotti; infine l'UE non dovrebbe penalizzare la diffusione di strumenti nazionali e sperimentare soluzioni comuni in un mercato comune".

Secondo Juan Colomina di Hortyfruta (Almeria) la Gdo ha una capacità sempre più forte di imporre le proprie condizioni alle imprese agricole e alle organizzazioni interprofessionali; non solo sui prezzi ma anche sugli imballaggi e sulle norme di qualità. Praticamente in Germania la vendita attraverso la Grande distribuzione è all'89%, in Francia poco sotto. Solo in Italia il dato si abbassa un po' (61%).


Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

"Proprio per questo motivo - ha affermato Colomina - è necessario stabilire un contatto tra tutte le organizzazioni interprofessionali per collaborare e acquisire maggiore forza. La normativa europea in vigore garantisce a due importanti figure un grande potere di negoziazione produttori/distributori, tranne per il prezzo: le Associazioni delle organizzazioni di produttori (AOP) e le Organizzazioni interprofessionali (OI). Questi sono definiti in contesti diversi: le AOP possono essere sovranazionali, le OI sono limitate a ciascuno Stato membro. Noi proponiamo di sviluppare AOP e OI plurinazionali e chiediamo una modifica alla normativa affinché sia riconosciuta una OI europea, dal momento che l'area di influenza del mercato è in Europa".

Bruno Dupont, presidente di Interfel (organizzazione interprofessionale francese) ha posto l'attenzione sulla creazione di un'associazione di coordinamento delle interprofessionali ortofrutticole a livello europeo, con una "voce unica".


Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

Pur senza nessuna cessione di sovranità da parte delle organizzazioni socie di Interfel, l'intera filiera ha capito con il tempo che era molto più importante un'azione e un posizionamento del settore a livello nazionale. Tanto da gestire con relativa facilità una contribuzione "volontaria e obbligatoria" che - con prelievi millesimali agli operatori di tutta la filiera nei diversi passaggi - permette di avere un budget annuale di circa 10 milioni di euro con il quale fare tutta la promozione collettiva e investire su di una qualificata struttura.

"L'interprofessione cambia con i tempi - ha dichiarato Dupont - Ma dai miei 40 anni di esperienza posso dire che è il consumatore finale colui che decide: le risposte che vengono date alle sue domande sono fondamentali".

Nella sua relazione, oltre a una presentazione della propria organizzazione, György Csizmadia, vicepresidente di FruitVeB, ha sottolineato: "Attualmente esiste una sola organizzazione di produttori in Ungheria con associati internazionali. La domanda è: a livello europeo possiamo e dobbiamo sostenere il funzionamento dei gruppi e delle associazioni di produttoriin diversi Stati membri al fine di creare long seasons e incontrare le richieste del mercato e dei consumatori?".



Secondo FruitVeB sarebbe una buona iniziativa creare e attuare campagne di marketing internazionali (europee). "Un buon esempio di quest'anno è la creazione della Fruit and Veg Newsletter dell'organizzazione 5-a-day. Dovremmo anche pensare alla possibilità di un regolare scambio di esperienze a livello europeo, su base mensile. La comunicazione sul web non è sempre apprezzata, ma vale la pena pensare a un uso congiunto delle possibilità offerte da Internet nei settori del marketing, della gestione della qualità, e anche riguardo alla diffusione di previsioni di mercato e risultati di ricerca".

"Devono essere rafforzate le collaborazioni interorganizzative - ha concluso Csizmadia - Per questo non sono sufficienti partecipazioni occasionali, trattative su prodotti e cultivar, organizzazione di mostre e conferenze. E' necessario creare anche una realtà ombrello comune a livello europeo, in cui possano essere lanciati progetti congiunti".

Contatti:
Ortofrutta Italia - Organizzazione Interprofessionale nel comparto ortofrutticolo
Via XX Settembre 4
00187 Roma
Tel.: (+39) 06 20368560
Fax: (+39) 06 20368559
Email: info@ortofruttaitalia.it
Web: www.ortofruttaitalia.it