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Sorprendenti risultati di uno studio scientifico

Veneto: il rispetto dell'ambiente ripaga i produttori con ortaggi e frutti di qualita' superiore

Sono stati presentati, in occasione di Macfrut 2015, i risultati un'indagine condotta dalla Regione Veneto, realizzata in collaborazione con le Università di Padova e di Verona e con la WBA-World Biodiversity Association, che ha coinvolto 200 aziende analizzando 24 prodotti per due annate.

I primi risultati sono sorprendenti: in confronto con le tabelle medie nazionali, l'ortofrutta veneta risulta superiore per qualità, proprietà nutritive e gusto. Un esempio sono i radicchi rossi: risultano meno fibrosi rispetto a quanto è normalmente indicato e hanno un maggiore contenuto di vitamina C e maggiori capacità antiossidanti. Tanta superiore qualità è dovuta alla salubrità dell'ambiente, verificata in dettaglio con criteri "scientifici".

I primi esiti del Progetto di ricerca ("Caratterizzazione qualitativa dei principali prodotti ortofrutticoli veneti e del loro ambiente di produzione") sono stati presentati in anteprima assoluta al Macfrut di Rimini, in un convegno che è stato introdotto da Alberto Zannol, dirigente della Regione Veneto.


Alberto Zannol e la platea.

Sono intervenuti con Michele Giannini di Veneto Agricoltura, i professori Paolo Sambo (Università i Padova) e Flavia Guzzo (Università di Verona), il presidente della WBA Paolo Fontana con il past president Gianfranco Caoduro.

"La novità del progetto, ha commentato il prof. Paolo Sambo, è data dal fatto che per la prima volta si è rilevato un campionamento della qualità dei prodotti orticoli veneti e si sono accertati valori sensibilmente migliori di quelli di riferimento". Sono stati esaminati 16 ortaggi tipici del Veneto, dei quali sono stati valutati in particolare gli "aspetti qualitativi in funzione dell'apprezzamento da parte del consumatore finale".


Un momento della relazione del Prof. Sambo.

Il progetto è destinato a riservare altre positive sorprese, ha lasciato intendere Flavia Guzzo dell'Università di Verona, che ha presentato quanto emerso dall'analisi dei metaboliti presenti nei principali frutti coltivati nel Veneto (mela, pesca e nettarina, ciliegia, fragola, kiwi Hayward, e noce Lara). I "metaboliti" sono molecole di piccole dimensioni presenti in tutti i frutti e responsabili del sapore, aroma, colore e di molte altre proprietà nutritive.

Per la frutta, come per gli ortaggi, le indicazioni sono tutte nella direzione di prodotti "superiori" per qualità rispetto ai parametri medi nazionali di riferimento.

Il fatto è, hanno sottolineato nella relazione "Caratterizzazione degli ambienti di coltivazione" Gianfranco Caoduro e Nicola Tormen della WBA che ortaggi e frutta sono coltivati in un ambiente sostanzialmente sano.


L'intervento di Caoduro.

Così l'indice di biodiversità del suolo evidenzia come, nel complesso, ben il 69 per cento delle aziende abbia raggiunto il punteggio minimo utile per garantire la sostenibilità in termini di vitalità biologica dei suoli. La situazione migliore è stata riscontrata in provincia di Belluno.

Stessi valori positivi emergono dall'indice di biodiversità dell'acqua: ben il 73,4 per cento delle aziende raggiunge e supera la valutazione minima utile.

"Per noi sono dati eccezionali, commenta Cesare Bellò (in foto qui accanto), direttore di AOP Veneto Ortofrutta e consigliere delegato di OPO Veneto, perché dicono che si sta lavorando bene, che la sensibilità ambientale è fortemente presente tra i nostri coltivatori, che ci sono quindi le condizioni per presentarci sul mercato con prodotti di qualità certificati. Adesso non ci sono più sensazioni o stime soggettive, ma abbiamo dati scientifici".

Al progetto hanno contribuito Aop Veneto Ortofrutta e OPO Veneto, che hanno sensibilizzato le aziende associate perché si aprissero e collaborassero al massimo con il Progetto. La disponibilità è stata completa.



L'aspetto innovativo del Progetto, ha messo in risalto Michele Giannini (in foto qui sopra), commentando il titolo del convegno di Rimini "Fare qualità, misurarla, comunicarla", sta proprio nell'avere analizzato e valutato la qualità del prodotto in relazione all'ambiente della produzione.
Data di pubblicazione: