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"Callum Kay: "In 10 anni la Cina raddoppiera' i volumi. Cos'accadrà quando iniziera' ad esportare?"

Presente e futuro del kiwi secondo Zespri, sotto l'ombra del gigante cinese

"Dare al consumatore quello che chiede il consumatore: questa è la prima regola", così Callum Kay, global technical and development manager di Zespri, relatore ieri, a Macfrut, in una conferenza del gigante neozelandese sul presente e il futuro del kiwi.

L'affermazione del manager spiega anche perché Zespri stia puntando sul kiwi giallo: "Le ricerche di mercato ci dicono che ai consumatori piace più del kiwi verde e, una volta assaggiato il giallo, non tornano indietro. Sulla nuova varietà Zespri G3 (SunGold) tutti i feedback sono positivi e i mercati ci chiedono maggiori volumi", spiega Kay, che pure si dichiara non preoccupato per una presenza sempre maggiore sul mercato di kiwi giallo di altri competitors: "Al momento la nostra varietà piace, riusciamo a coprire 12 mesi all'anno e sugli altri restiamo un po' più avanti", chiosa.


Callum Kay, global technical and development manager di Zespri, ieri durante il convegno aziendale a Macfrut.

Per quanto apprezzato, però, il kiwi giallo è ancora un frutto poco conosciuto, tant'è che in tutti i paesi produttori è ancora il verde a predominare. Tuttavia Zespri sta puntando molto sul versante della promozione e della comunicazione del nuovo prodotto. "Reinvestiamo molto dei nostri guadagni in marketing, ogni anno", sottolinea Kay, con campagne mirate in funzione del punto vendita: "Per ogni punto vendita un vestito diverso – spiega – in modo da attirare l'attenzione. Il consumatore che si reca in una boutique della frutta ha delle aspettative diverse rispetto a quello che fa gli acquisti al supermercato. E, di nuovo, c'è differenza rispetto a chi va al discount. Di conseguenza l'aspetto esteriore dell'ortofrutta, il packaging, deve essere per forza tarato in maniera diversificata".

Ogni paese poi è diverso dagli altri e, anche in questo caso, l'approccio di Zespri al marketing è mirato. Nel Benelux per esempio si punta molto sui bambini, con attività di animazione, perché saranno i consumatori di domani. In Francia si investe più su spot pubblicitari, poster, shopping bag e assaggi. In Germania, dove sono molto fedeli al kiwi verde Hayward, per promuovere SunGold la Zespri punta su momenti più folcloristici, anche fuori dai punti vendita.


Un momento del convegno organizzato ieri da Zespri.

In Italia la linea marketing Zespri è a 360 gradi perché, spiega il manager "quello italiano è un mercato forte: conosce bene il kiwi e ha tanti brand tra cui scegliere"; tant'è che se in Spagna il 77% dei consumatori conosce il brand Zespri, in Italia la percentuale crolla al 43%; solo la Francia conosce meno il nome del produttore ed esportatore neozelandese (41%).


Una pubblicità del kiwi Zespri in Italia, paese in cui solo il 43% dei consumatori conosce il marchio neozelandese (Fonte foto: Facebook - Zespri Kiwifruit Italia)

Questo per quanto riguarda il presente. Ma il futuro? E qui ritorna la regola numero uno di Zespri: "Only grow what the market wants", ossia coltiva solo quello che il mercato vuole; e Kay elenca cosa vorrà il mercato di domani, oltre a più kiwi giallo: kiwi a polpa rossa che "stiamo studiano – riprende – e che nel giro di 3/4 anni sarà più comune. E' una pianta difficile da produrre, perché è molto suscettibile alle malattie a partire dalla batteriosi, proprio come il kiwi giallo; inoltre è una pianta molto vigorosa"; come tutta la ricerca varietale Zespri, anche quella sul kiwi a polpa rossa è condotta unicamente attraverso incroci, senza nessuna tecnica di modificazione genetica.


Nel futuro del kiwi ci sono anche quelli con la buccia commestibile, gli easy peel e i kiwiberry, come illustrato da Callum Kay.

Il futuro ci riserverà kiwi a polpa arancione; kiwi altamente salutari, con livelli di vitamina C quattro volte superiori al normale; kiwi dalla buccia edibile; kiwi easy peel "più pratici da consumare, perché di facile sbucciatura"; oppure i kiwiberry, che sanno di kiwi, ma sono grandi come frutti di bosco o poco più.

A gravare sul futuro però c'è un'ombra, ed è quella cinese. Tutti i paesi produttori stanno piantumando nuovi actinidieti: Italia, Cile, Grecia, Nuova Zelanda, in parte anche Spagna e Portogallo. Tutti esportano verso la Cina per rifornire il mercato locale, vista la grandissima domanda. Ad oggi, stando ai dati forniti da Zespri, la Cina conta circa 120mila ettari piantati a kiwi (peraltro, a differenza del resto del mondo, non c'è una varietà nettamente più coltivata, trovandosi in Cina sia Hayward, che kiwi giallo, rosso e una gran numero di alte varietà verdi). "Parliamo di superfici che sono 10 volte gli ettari piantati in Nuova Zelanda – spiega Kay - e di questi non tutti sono già produttivi: non lo è il 30/40% dei frutteti piantati nelle due principali aree produttive (il Shaanxi e il Sichuan). In dieci anni, pertanto, i cinesi raddoppieranno i loro volumi. Cosa succederà quando inizieranno anche ad esportare?".