Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Tra i promotori della petizione anche le italiane Altromercato e Gvc

Make Fruit Fair: 20 ong scrivono all'UE per chiedere regole piu' eque nella frutta tropicale

"Cara Bieńkowska, ti scriviamo..."; lei, Elżbieta Bieńkowska, è il Commissario dell'Unione Europea per il mercato interno, che all'inizio del prossimo anno potrebbe intervenire con leggi più forti e stringenti sul mercato (interno) della frutta tropicale. Loro sono un gruppo di organizzazioni non governative europee, africane e dell'America Latina; fino a pochi giorni fa erano in 19, oggi sono in 20 con l'adesione dell'italiana Altromercato, mentre una seconda ong del Belpaese è il Gvc.


La locandina della petizione.

Queste organizzazioni sono sottoscrittrici della petizione internazionale 'Make Fruit Fair!', che tutti possono firmare. Oltre che al commissario UE, il testo è indirizzato anche a governi, industrie alimentari e supermercati; proprio quest'ultimi, si legge sul sito della petizione, "sono il punto di contatto più vicino con i produttori e le scelte dei consumatori possono avere un impatto diretto su come le persone lavorano e vengono pagate, e su come è trattato l'ambiente".


Produzione equo-solidale di banane (Fonte foto: Facebook - Make Fruit Fair UK).

Partendo dalla denuncia che in diverse piantagioni di frutta esotica il lavoro degli agricoltori avviene in condizioni indegne, a salari bassissimi, nella petizione vengono chiesti un prezzo equo per i produttori di frutta tropicale (banane, ananas e mango) e che questa frutta sia prodotta senza violare diritti umani, pagando degnamente i lavoratori e senza danneggiare la loro salute e l'ambiente.


Piantagione di ananas (Fonte foto: Facebook - Make Fruit Fair UK).

Un tema, quello di un trattamento equo dei lavoratori nella produzione di frutta esotica, toccato a margine anche durante il Macfrut Forum, a Cesena il 22 settembre, con l'intervento di Jetta Van Den Berg, presidente di Savid, azienda equo-solidale della Repubblica Dominicana specializzata in banane bio. Quello di un commercio equo (in senso lato) "è un concetto straordinario – ha spiegato la Van Den Berg – perché ha portato stabilità, con un prezzo minimo quando prima era molto variabile; questo reddito ha permesso la formazione degli agricoltori e la costruzione di servizi. Per contro, però, è mancata alle volte la coerenza, perché è stato necessario anche accettare aziende che non rispettavano certe regole, oppure abbiamo dovuto acquistare dalle piantagioni, sapendo che i soldi non sarebbero arrivati ai produttori come volevamo"; chissà che la petizione non possa evitare in futuro anche questi compromessi.

Rielaborazione FreshPlaza su varie fonti.